di Maria G. Di Rienzo
Giornaliste
30 maggio 2018 di lunanuvola
Dozzine di giornaliste delegate – da Asia, Americhe, Europa e Medioriente – si sono riunite a Santander in Spagna il 25/26 maggio scorsi, accolte dalla sindaca della città Gema Igual, per la conferenza “Donne e giornalismo: la lotta per l’eguaglianza” organizzata dalla Federazione Internazionale dei/delle giornalisti/e – per la precisione, e per la disperazione di parroci rintronati e complottisti-giender, dal suo “Consiglio per il Genere”. La Federazione rappresenta più di 600.000 reporter in 146 nazioni.
Fra le donne intervenute vi sono state, tra le altre, le giornaliste di Gran Bretagna, Kuwait, Pakistan, Perù, Spagna, Russia… e Italia (grazie amiche – non ho visto nessun quotidiano del nostro paese registrare quel che è avvenuto, ma ciò non costituisce una novità ne’ per voi ne’ per me).
Un brano del documento finale:
“Incontratesi a Santander, Spagna, il 25 e 26 maggio, le delegate (e i delegati, suppongo, giacché nelle foto ci sono un paio di uomini) condannano:
* La violenza e le molestie affrontate dalle donne giornaliste in tutto il mondo. Le statistiche della Federazione mostrano che almeno una giornalista su due ha sofferto molestie sessuali, abuso psicologico, molestie online e altre forme di abuso dei diritti umani.
* Il divario di genere sui salari, che è una realtà in ogni continente e che non ha impatto solo sulla vita lavorativa delle donne, ma anche sul loro pensionamento.
* L’aumentata precarietà delle condizioni lavorative affrontate dalle donne giornaliste, in special modo quelle costrette a lavorare senza contratto, in mancanza di protezioni sociali, pensione, ferie pagate e altri benefici sociali.
* La discriminazione, inclusi i fattori politici, legali, culturali, razziali e sociali, affrontata dalle donne giornaliste nelle loro carriere e comunità, che le impoverisce.
Le delegate chiedono ai sindacati e alle associazioni dei giornalisti di costruire un movimento globale di solidarietà per sviluppare un responso collettivo alle istanze suddette, incluse mobilitazioni e campagne politiche e sui luoghi di lavoro.
* Paga eguale per eguale lavoro.
* Fine del “soffitto di vetro”.
* Basta precariato – affinché vi siano condizioni di lavoro decenti per tutte le donne.
* Gli Stati agiscano urgentemente per applicare le leggi contro la violenza di genere in tutte le sue forme e i datori di lavoro si assumano le loro responsabilità per la sicurezza delle donne giornaliste.
* Si introducano o si applichino leggi che contrastino le molestie sessuali.”
Il consesso ha creato un piano d’azione generale e segnalato azioni chiave che coprono con esattezza i passi necessari all’azione nonviolenta – la condivisione di esperienze, la creazione di reti, il riconoscimento degli alleati attuali e l’individuazione degli alleati possibili ecc. – complimenti!
Leggere nel finale che si intende agire per “sostenere un giornalismo etico con prospettiva di genere e contrastare gli stereotipi di genere, l’oggettivazione e il biasimo delle vittime” mi ha anche fatto pensare che nel mondo della stampa forse non proprio tutto è andato a rotoli. Solidarietà, rispetto e gratitudine per chiunque abbia partecipato a questo lavoro. Maria G. Di Rienzo
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