Donne italiane ai vertici anche all’estero

da | Gen 28, 2013 | Editoriali

L’impegno che il nostro Paese ha da sempre svolto nella promozione dell’uguaglianza di genere, contro ogni abuso e discriminazione verso le donne ha avuto il meritato riconoscimento da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU  che ha eletto a New York,  al primo turno, una candidata italiana al Comitato per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), Bianca Maria Pomeranzi,

Bianca Maria Pomeranzi, è stata dirigente dell’Unità Tecnica della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e storica esponente del movimento femminista.
Senior Gender Advisor presso il Ministero italiano degli Affari Esteri, è stata Direttrice dell’Ufficio di Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia a Dakar da marzo 2010 a marzo 2011 ed è responsabile di diversi programmi di genere in Africa e nel mondo per la Cooperazione Italiana.

Assumendo l’incarico affidatole, a partire dal 1° gennaio 2013 e per un mandato di 4 anni, Bianca Maria Pomeranzi,  in qualità di esperto indipendente, entrerà a far parte del Comitato per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne con sede a Ginevra, della cui Convenzione istituiva, una vera e propria “Carta dei Diritti” della donna, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1978, l’Italia ne è entrata a far parte dal 1985.

La violenza contro le donne resta fortemente al centro dell’azione italiana all’ONU e dell’Italia, Vice Presidente della Commissione sulla Condizione femminile al Palazzo di Vetro dal 2010, in prima linea anche nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili. Ciononostante, alcuni settori del mondo femminista e democratico del nostro Paese, hanno denunciato il disimpegno del governo italiano, responsabile di non essersi sufficientemente mobilitato per far cessare la recrudescenza intollerabile della violenza fisica, psicologica, anche mortale, che ha avuto il suo apice in questi ultimi anni. Questa denuncia
è stata fatta propria dal Comitato delle Nazioni Unite, che ha inviato un documento di richiamo al Governo italiano.

“L’elezione di una italiana al Cedaw rappresenta un importante riconoscimento per il nostro Paese, da sempre impegnato nella promozione dell’uguaglianza di genere, contro ogni abuso e discriminazione verso le donne“, ha voluto sottolineare il ministro degli Esteri Giulio Terzi, accogliendo l’esito positivo di questa difficile votazione.

Il successo, ha sottolineato ancora il titolare della Farnesina, premia "L’intenso lavoro svolto per mesi dal Ministero, dall’intera rete diplomatica ed in particolare dalla Rappresentanza d’Italia all’Onu e rafforza la presenza italiana negli organi delle Nazioni Unite preposti alla difesa e alla promozione dei diritti umani“.

“Gli importanti successi ottenuti in questo settore dalla comunità internazionale – ha concluso il Ministro Terzi – non devono farci dimenticare che molto resta ancora da fare a sostegno di donne e bambine vittime di violenze fisiche e psicologiche, dello sfruttamento e oggetto dell’infame tratta degli esseri umani”.

L’Indro, 30 luglio 2012