Ecco perché Giorgia Meloni riuscirà nella sua impresa

da | Ott 13, 2022 | Editoriali

Da quando il partito di cui è Presidente, Fratelli d’Italia, è rimasto per sua intuizione  intelligentemente all’opposizione, costruttiva si ma pur sempre tale, del governo Draghi, senza mai confondersi nei pasticci più o meno evidenti di altre forze politiche, portando avanti questa posizione con coerenza e fermezza, Giorgia Meloni si è proposta a dirigere il Paese rivendicando un passaggio attraverso il voto popolare.
Coerentemente non ha accettato incarichi di Governo né è scesa a patti e alleanze.

Non  stiamo valutando le singole posizioni assunte durante questo periodo, quanto il fatto che abbia marcato con evidenza di non volere continuare a governare nella nebulosa in cui  si reggeva, in equilibrio precario. Senza mai nascondere peraltro la volontà di cambiare l’assetto politico, di arrivare ad ottenere un’investitura attraverso il voto popolare.

Questa linea politica,  indubbiamente, è la cifra della politica di Giorgia Meloni, leader indiscussa di quel Partito che l’ha seguita e ne ha condiviso le decisioni.
Una metodologia estranea ad altri partiti che si sono incartati in querelle, antagonismi, sgambetti, correnti, interessi personali, di gruppo, di potere.
Da tempo abbiamo dovuto assistere al peggio del sistema “politica” a cui abbiamo dovuto affidare le nostre sorti, di sopravvivenza fisica ed economica. Impossibilitati ad intervenire, spettatori di un teatrino con burattini e burattinai, fosse un palco, uno schermo, un tweet.

Infine, impotenti, davanti alle conseguenze di una pandemia, di una guerra lontana ma vicina al punto di condizionare la nostra vita, allarmati perché la storia è piena di catastrofi derivanti da insipienza e da indecisionismo.

Sul cosa fare oggi, su come raddrizzare il male pregresso ed affrontare l’attualità sarà responsabilità e compito del futuro governo. Una responsabilità così grande che fa apparire ogni singola richiesta di parte se non ingiustificata riduttiva.
E’ in questo contesto che Giorgia Meloni dovrà proporre i suoi ministri ed ancora di più governare.
Il mare è tempestoso. Ma c’è una speranza, o forse una certezza, che saprà farlo.

I motivi?

Intanto il nuovo Presidente del Consiglio è di genere femminile.
Dovrebbe essere normale che questo accada. Ma pare di no! La prima cosa che si rileva è infatti che è la prima premier donna della nostra Storia Repubblicana. Caspita! Una donna…ma come è possibile?
Semplice. Perché le donne non seguendo in modo pedissequo indicazioni, suggerimenti, hanno un modo diverso di ragionare e di porsi davanti ai problemi.

Meloni inoltre non è mai stata cooptata perché donna ma perché ogni riconoscimento, ogni incarico, se l’è guadagnato sul campo e questa è la sua forza. Non dovere cedere davanti a forme implicite di riconoscenza che diventa sudditanza o ricatto è una forza rara in politica.
Una condizione di cui le donne, in genere e purtroppo, non hanno beneficiato.

Meloni, per ora, è l’eccezione. Ha fondato, o rifondato un partito. Ha sfondato il tetto di cristallo.
Ha superato nei fatti le differenze discriminanti, trasformando la debolezza in resistenza, la bellezza fuori stereotipo,  la fragilità con la determinazione, trasformando queste differenze nei suoi pregi maggiori.

E poi c’è un dato non dichiarato, forse non percepito, ma reale.

Meloni sa che non può fallire!
Non può perché a lei è capitata,  se l’è guadagnata, una carta vincente che raramente capita.
Fare la  Presidente del Consiglio in questo Paese, in questo secolo, in questa storia, in questo Mondo è una cosa che non si può fare sfuggire.
Immaginiamo che lei l’abbia sognato e sperato.
Noi donne anche, ciascuna con una candidata in pectore.

Perché si può essere di genere femminile, essere madri, essere compagne; si può assumere l’impegno del buon governo; si può conservare la propria identità, perché la diversa sensibilità che una donna pone nel fare può dimostrarsi un’opportunità per tutti. Vedremo.
Vogliamo credere, lo speriamo, che Giorgia Meloni sappia che da lei ci si aspetta molto più di un uomo. Sa che molti sono pronti a tendergli trappole, ad irriderla, a detronizzarla.

E con lei è arrivato il nostro momento collettivo di donne.
Quello di dimostrare che quanto andiamo dicendo da sempre è possibile. Che una donna vale tanto quanto o più di un uomo.

Ragazze! Mica parliamo di bruscolini ma di una Presidente del Consiglio.
Invece di “rosicare” sosteniamola. Sottoporre una donna che vince ogni volta alla gogna perché è diversa dalle nostre aspettative di appartenenza è improduttivo.

Infine questa Presidente del Consiglio dovrà rappresentare l’orgoglio di tutte dimostrando oltre alle capacità di leadership capacità di governo per tutti e tutte,  che il genere non è un limite ma una diversa ricchezza.