di Elisabetta Righi Iwanejko
La prima volta per l'Italia che imita il Regno Unito. Infatti nel 1992, Stella Rimington venne nominata Direttore MI5 dal premier conservatore John Major. Una novità subito inserita nei film della saga di James Bond con il ruolo affidato all'attrice Judi Dench.
L'ambasciatore Elisabetta Belloni è stata nominata da Mario Draghi, nuovo Responsabile del DIS Dipartimento Informazioni e Sicurezza con le funzioni di Direttore Generale. Un dipartimento istituito con la Legge 124 del 3 agosto 2007 alle dirette dipendenze del Presidente del Consiglio che sovente affida la delega per i servizi segreti ad uno dei Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio o se la riserva pro tempore.
La nuova visione sulla sicurezza della Repubblica, prevede che il DIS deve coordinare l'attività di AISE e AISI subentrati rispettivamente a SISMI e SISDE creati negli anni settanta dopo lo scandalo del SIFAR coinvolto nel “Piano Solo” del Generale De Lorenzo e nelle dinamiche della strategia della tensione. Elisabetta Belloni, il cui nome era stato indicato tra i candidati tecnici alla guida della Farnesina alla formazione degli esecutivi Conte I (giugno 2018) e Draghi (febbraio 2021), lascia l'incarico più prestigioso per un diplomatico, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, forse solamente inferiore alla reggenza di Villa Firenze, la legazione italiana a Washington.
Belloni segue le orme di un suo predecessore l'Ambasciatore Giampiero Massolo, Segretario Generale della Farnesina (2007-2012), e poi Direttore del DIS (2012-2016) per scelta di Mario Monti che presiedeva il gabinetto tecnico (2011-2013) succeduto al IV Governo Berlusconi. Come Massolo, la 63enne Belloni ha trascorso l'intera carriera diplomatica tra le mura romane dall'Unità di Crisi ai tempi di Gianfranco Fini (2004), alla Direzione Generale della Cooperazione con Franco Frattini, al ruolo di Capo di Gabinetto del Ministro con Paolo Gentiloni, infine alla Segreteria Generale nel maggio 2016.
Una nuova sfida in un momento caratterizzato dal caso di spionaggio tra Russia e Italia con l'arresto dell'ufficiale di marina Walter Biot che ha incrinato gli ottimi rapporti tra Roma e Mosca consolidati durante i 9 anni e mezzo di permanenza di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
Nel 2008 ha ricevuto la “Mela d'Oro”, riconoscimento assegnato dalla Fondazione Marisa Bellisario alle donne che si sono contraddistinte per il loro contributo, a livello nazionale e internazionale, in istituzioni pubbliche, management, scienza, economia, cultura, media e sport.