Isa Maggi Stati Generali delle donne
Il 9 maggio 2022 si festeggia la festa dell’Europa, occasione per celebrare la pace e l’unità in Europa.
La data ricorda l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, un discorso a Parigi, nel 1950, in cui l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
La sua ambizione era creare un’istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio. Il trattato che dava vita ad una simile istituzione, la CECA, fu firmato appena un anno dopo, nel 1951. La proposta di Schuman è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.
Annualmente le Istituzioni europee celebrano questa data del 9 maggio -festa dell’Europa- e, agli inizi di maggio le istituzioni dell’UE aprono al grande pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e Strasburgo. Gli uffici locali dell’UE in Europa e nel resto del mondo organizzano serie di attività ed eventi per un pubblico di tutte le età.
L’Europa che verrà è un’Europa dove giustizia e equità dovranno trovare, ce lo ha ricordato il Presidente Draghi in questi ultimi giorni, “la loro attuazione in ogni singolo passo che le Istituzioni fanno”, ed è un’Europa dove le diseguaglianze di cultura e di società sono un valore e non un ostacolo al processo di integrazione che è una delle grandi sfide della storia che l’Europa stessa deve raccogliere e portare a compimento.
Ma in questo momento di crisi e di incertezza per il futuro, dobbiamo continuare a disegnare un futuro in cui l’Europa è all’altezza dei suoi valori e della sua stessa storia.
Il futuro è nelle nostre mani. Il futuro è di chi lo fa.
È il momento dell’azione per essere ancora una volta orgogliose del modello sociale d’integrazione e solidarietà che si è disegnato e di un modello democratico di partecipazione di cui non solo poter essere fieri, ma anche impegnati con convinzione a non dissipare.
E’ l’Europa delle donne dove l’orizzonte si sposta verso il Mediterraneo quale fondamento di dialogo e di pace. Per realizzare scambi economici, culturali, di vera integrazione, di pace.
E’ una sfida, che noi donne abbiamo lanciato più volte, e che ora richiede la presenza forte dell’Europa che costruisce la pace con la presenza delle donne di per sé generatrici di cura, di relazioni, di dialogo.
Siamo in tempi di guerra e la crisi economica, la recessione, l’inflazione dei prezzi al consumo rischiano di creare criticità per proseguire il processo avviato ma nostro compito è recuperare la coralità progettuale che è stata alla base della spinta dei Padri fondatori dell’Europa.
Come, con chi?
Attraverso le sue politiche l’UE mira a offrire ai giovani pari opportunità in materia di istruzione e occupazione, e a garantire che possano partecipare pienamente a tutti i settori della società promuovendone una cittadinanza attiva. Questo obiettivo viene perseguito attraverso una molteplicità di programmi, strumenti ed iniziative tra cui il Dialogo con i giovani e il programma Erasmus +.
La centralità della Gioventù nelle politiche europee è sottolineata dalla proclamazione del 2022 come “Anno europeo dei giovani” con l’obiettivo di puntare i riflettori sull'importanza delle nuove generazioni e sulle numerose opportunità offerte per acquisire conoscenze, abilità e competenze per il loro sviluppo professionale e per rafforzarne l’impegno civico nel plasmare un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale.
Nostro compito è anche diffondere e condividere il tema della cittadinanza digitale e della tutela dei relativi diritti, nell’ambito delle competenze affidate all’Agenzia per l’Italia Digitale, in collaborazione con altri attori istituzionali.
Le iniziative di informazione/formazione sono rivolte non solo a tutte le amministrazioni pubbliche, in particolare alle Città delle Donne, alla figura del Responsabile Transizione Digitale, ai gestori di servizi pubblici e alle società a controllo pubblico coinvolte in questo processo di innovazione e trasformazione digitale del Paese, ma anche ai cittadini, alle cittadine e alle imprese in quanto la Guida dei diritti di cittadinanza digitali ha lo scopo di informarli su strumenti e servizi disponibili con una panoramica sulle norme che regolano e tutelano i diritti digitali.
I temi su cui porteremo l’attenzione sono:
– Guida dei diritti di cittadinanza digitali,
– Giovani, donne e partecipazione per la difesa dei diritti e il rafforzamento della democrazia.
Le Città delle Donne sono il luogo dove tutto questo si puo’ realizzare e sono un punto di partenza per una nuova Europa. La parità di genere è una scelta necessaria per le politiche dell’Europa e degli Stati membri. E’ una sfida che richiede scelte chiare ma coraggiose: politiche attive per aumentare il numero di donne che lavorano, un welfare innovativo che permetta una efficace armonizzazione dei tempi di vita, infrastrutture sociali e educative, riforma delle politiche familiari per una reale condivisione dei carichi di cura tra uomini e donne, investimento in educazione con la promozione di un piano educativo e formativo alla sostenibilità.
Le Città delle donne scrivono progetti chiari, praticabili, innovativi, e hanno cura del capitale bene comune che possiede.
I progetti e la capacità visionaria che li determina, dovranno trovare origine all'interno di una trama evolutiva che comprende tutti i settori dell'intero ambito urbano, un insieme organico che funziona come un corpo unico verso la sfida di “Città Impresa Collettiva” che potrà garantirci una futura società migliore.
Il pianeta, nostra casa comune, esige un cambiamento radicale dei nostri stili di vita e di consumo ed è indispensabile in tal senso avviare e dare forza in Italia e in Europa alla transizione verde ed ecologica che vede le organizzazioni e le energie giovanili già in prima linea. Ciò significa programmare interventi e investimenti mirati alla salvaguardia della biosfera e della biodiversità, per la riduzione del livello di emissioni inquinanti, per porre un argine al consumo di suolo etc. ma per far questo è necessario lo sviluppo di modelli economici e finanziari etici e trasparenti che soli rendono possibile uno sviluppo equo e sostenibile. È pertanto fondamentale ascoltare le istanze delle giovani generazioni, a partire dai più piccoli, supportare le loro campagne e attivismo, riconoscendo loro legittimità e leadership.
I cambiamenti politici e sociali indotti dal Covid ci inducono a sviluppare nuovi approcci alla crisi ambientale e climatica e per costruire sistemi sociali ed economici più equi e sostenibili per i bambini e i giovani.
Equità fra generazioni
Un’idea di giustizia che non riguarda soltanto chi ha il privilegio di esistere qui ed ora.
Sviluppo sostenibile
Un modello di sviluppo che crea un benessere duraturo, non istantaneo e illusorio.
Difesa dell’ambiente
Un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura, fatto di protezione, dialogo e rispetto.
https://www.diculther.it/festa-delleuropa-9-maggio-2022/#Programma