Chinon sa dire: “No”non riesce a difendere i confini della propria individualità,il noi-come-individui deve sì uscire ed espandersiattraverso la relazione con gli altri, ma da questa relazione deveri-nascere arricchito e non schiacciato. Il principale obbiettivo dichi non sa dire no deve essere quello di opporsi ai soprusi a partiredai più piccoli.
Cosa spinge asottomettersi alle imposizioni degli altri? Per la maggior partedelle persone si tratta della paura di perdere il loro benvolere: seci si oppone alla volontà di qualcuno si crede di perdere lasua stima, la sua amicizia, il suo affetto. Questo è ilpensiero di chi non riesce a dire di no, ma non è vero fino infondo o quantomeno non è sempre così. Per allontanarsida questo modo di pensare è necessario allargare gli orizzontimentali iniziando a supporre che quello di cui si è convintipotrebbe condurre all’errore. Passiamo agli esempi concreti. Perquale motivo chi contesta, a volte rumorosamente, l’ingerenza diqualcuno nella sua vita ci spaventa e al tempo stesso ci attrae?Perché vorremmo essere al suo posto. Chi è abituato afarsi prevaricare spesso inizia la propria esperienza in famiglia: èsempre pronto a soddisfare, senza mai obiettare, le richieste di chigli vive accanto anche quando diventano paradossali. È piùfacile iniziare questa nostra uscita dalla sottomissione partendodalle persone con le quali non abbiamo alcun tipo di coinvolgimentoaffettivo o di interesse, quindi per il momento lasciamo perdere iparenti stretti, gli amici o il capo, dove vincere ci costerebbetroppo caro. L’impiegato che sta dietro allo sportello potrebbefare al caso nostro: anche se non ci ama, cosa ce ne importa? Perriuscire ad opporci alla sua eventuale maleducazione, pocadisponibilità o negligenza dobbiamo pensare che:
1) Senza di noinon avrebbe un lavoro, quindi non siamo noi a dover tacere
2) Se ci facciamosentire ha tutto l’interesse a tenerci buoni perché uncliente è “prezioso”
3) C’èla reale possibilità che poi, dopo che lo abbiamo riportatoall’ordine, ci porti maggior rispetto proprio perchédimostriamo coraggio
Questi pensieripreparatori ci daranno la concreta possibilità di arrivarealla meta. Farsi sentire al momento giusto, è dire no allasottomissione e per essere pronti ci vuole allenamento: fare le provecome se si dovesse salire sul palcoscenico deve diventare il nostrometodo. Al momento giusto saremo così in grado di dire quel nodeciso che da tanto tempo sogniamo di pronunciare ad alta voce.
Maria GiovannaFarina