Giocando si impara! Donne in Gioco nella Notte Europea dei Ricercatori.

da | Ott 3, 2017 | Testimonianze e contributi

Dalle Carte Modiano, Donne in Gioco all'anteprima delle Carti parlanti Donne in Gioco 3.0. Donne e Violenza Livia Turco premia Elena Luviso, giurista informatica e giornalista Premio all'ideazione e all'ingegno per il primo gioco europeo di formazione. di Eleonora Russi Bonfrischi

Donne in Gioco 1.0 ha fatto il suo ingresso anche nella nutrita Notte europea dei ricercatori, come evento in collaborazione con l’Università di Cassino e Lazio Meridionale. La Notte Europea promossa dalla Commissione Europea e giunta oramai alla XII edizione, si è riconfermato come l’evento dedicato alla ricerca scientifica più importante d’Europa. Coordinatrice della European Researchers Night, presso la Commissione europea è una donna Colette Renier.

Eventi scientifici, incontri con i ricercatori, conferenze e visite ai centri di ricerca italiani ha visto la partecipazione di 22 città italiane e oltre 300 eventi, con un calendario ricco di eventi e aperitivi scientifici, incontri con i ricercatori, conferenze e visite nei più autorevoli centri di ricerca italiani.

La Notte Europea dei Ricercatori è coordinato dall’Associazione Frascati Scienza, ed è realizzato in collaborazione con la Regione Lazio, Comune di Frascati, ASI, CINECA, CREA, ESA-ESRIN, GARR, INAF, INFN, INGV, ISPRA, ISS, Sapienza Università di Roma, Sardegna Ricerche, Università di Cagliari, Università di Cassino, Università LUMSA di Roma e Palermo, Università di Parma, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università degli Studi Roma Tre, Università di Sassari, Università della Tuscia, Astronomitaly, Associazione Tuscolana di Astronomia, Explora, G.Eco, Ludis, Osservatorio astronomico di Gorga (RM), Fondazione GAL Hassin di Isnello (PA), Sotacarbo.

La manifestazione si è posta fin dall’inizio l’obiettivo di avvicinare i ricercatori e le tematiche scientifiche ai cittadini di tutte le età e di evidenziare l’impatto positivo della ricerca nella vita quotidiana, diventando anche solo per un giorno ricercatore divertendosi e scoprendo discipline scientifiche e, perché no, restare affascinati dalla carriera scientifica pensando un giorno di intraprenderla.
Donne in Gioco editate dalla Modiano si è ritenuto avesse tutte le credenziali per essere inserito nel programma essendo stata riconosciuto quale metodo sperimentale applicativo. Donne in Gioco 1.0, cioè il progetto madre, ideato dalla giurista informatica e giornalista, Elena Luviso, che è stato presentato nel marzo 2016 alla Camera dei Deputati, in occasione della conquista del voto delle donne, patrocinato da tutti i Ministeri, da diverse Università ha una veste inconsueta, sotto forma di carte da gioco, stampate dalla famosa casa Modiano, di dimensioni maggiori rispetto alla carte tradizionali; ognuna di esse raffigura volti femminili, che hanno raggiunto traguardi importanti. Il periodo scelto per questa “alfabetizzazione di genere” è dalla metà degli anni Quaranta del Novecento, fino alla contemporaneità. Le donne scelte in ogni settore, culturale, economico, artistico, politico, sono 46, numero ispirato al 1946, data in cui le donne hanno votato per la prima volta. I ritratti sono stati eseguiti da giovani artisti foggiani, tra i quali spicca per talento il principale disegnatore, prescelto dalla Commissione e coordinato dall’ideatrice Louis Antonio Palumbo. Il Progetto rispondeva alle finalità della Notte europea dei ricercatori anche perché consentiva di praticare un gioco formativo a più generazioni, coinvolte tutte nella dinamica del Gioco a diversi livelli. Donne in Gioco già dichiarato primo gioco europeo formativo quale metodo applicativo sperimentale.

L’iniziativa è stata patrocinata dall’Amministrazione Provinciale di Frosinone nella qualità del Presidente Antonio Pompeo in collaborazione con la Cons. di parità della stessa e docente all’Università di Cassino, Fiorenza Taricone e del Magnifico Rettore Gianni Betta che hanno ritenuto di puntare su Donne in gioco: primo gioco europeo formativo, presentava infatti più di un requisito: nel suo aspetto formativo innovativo, è stato preceduto da una ricerca scientifica e diventa anche un utile esempio di socialità, da contrapporre ai giochi condotti in “solitaria” che degenerano nella ludopatia.
Il Salone del bel Palazzo della Provincia di Frosinone quindi, il 29 settembre, a partire dalle 21 fino alle 23, è stato animato da un pubblico eterogeneo, a partire dalle Autorità preposte ai Saluti istituzionali, fino agli insegnanti con i loro allievi. Non è mancata come sempre, a dare l’avallo istituzionale, la Prefetta Emilia Zarrilli, seguita dal padrone di casa, il Presidente della Provincia Avv. Antonio Pompeo, dal Rettore Università di Cassino e Lazio Meridionale Giovanni Betta, che ha accolto prontamente la proposta cogliendone immediatamente tutte le valenze, dal Sovrintendente Scolastico Frosinone Dott. Pierino Malandrucco, e dalla Consigliera Nazionale Parità Franca Bagni Cipriani, arrivata da Roma come l’ospite d’onore, l’on. Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, per premiare la dott.ssa Elena Luviso che ha aperto con un intervento sull’importanza di fare squadra, peculiarità della ideatrice, di avere folle in una ottica intergenerazionale in un momento assai difficile in cui si assistono dispersioni culturali. “L’essere un vulcano di idee proprio di Elena ci permette di portare in tutta Italia tematiche difficili con gli strumenti più diversificati. Giocando si impara”. Donne in Gioco un gioco non a scopo di lucro nasce dalla voglia di far crescere la consapevolezza e non vi può essere consapevolezza se non vi è cultura.

Tutti gl’interventi sono stati intervallati da esecuzioni musicali con le Allieve del Liceo Musicale dell’Istituto Bragaglia di Frosinone, dirette dal Maestro Tonino Ciammaruconi: Andrea Celeste Addesse – Canto Virginia Lisi –Chitarra Elettrica Sabrina Crescenzi – Chitarra Elettrica e due brani magistralmente offerti dalla violinista Giuliana Gabrielli di Frosinone. Linea guida di tutti gli eventi di donne in gioco per un confronto reale generazionale e passaggio di testimone rimanendo nei propri linguaggi.

Durante la serata, l’On. Livia Turco ha consegnato a Elena Luviso il Premio Label Games Star, della Tilburg University, in collaborazione con la Gema School, assegnato per l’ideazione del primo gioco europeo pedagogico sperimentale sull’alfabetizzazione del mondo al femminile, nell’ottica interdisciplinare e intergenerazionale. L’ideatrice nel ricevere il Premio, ha ribadito come qualunque idea progetto innovativo, per quanto creativo e valido, resterebbe inattuato se non ci fosse il supporto costante di una équipe convinta del suo valore. Il vulcano Luviso ribadisce la necessità di fare gruppo.

E’ il gruppo che vince! Un progetto nato dalla collaborazione sostanziale e fattiva di tanti donne dalla presidente della C. Cultura Unione Europea a Mariapia Garavaglia, Pres, Fondazione IDI, alla straordinaria Senatrice Elena Marinucci, a Mirella Ferlazzo, MISE, Elena Gentile, Serenella Molendini, Cinzia Sasso, Gianna Martinengo, Daniela Carlà.

La serata, decisamente unconventional nella forma e nei contenuti, è stata condotta dalla encomiabile Elena Luviso, ideatrice e giurista informatica, dalla prof.ssa Fiorenza Taricone, dall’avv.ta Maria Rosaria Emma Judice avvocata, Ordine Avvocati Foggia e da Anna Maria Liberatore, Psicologa che hanno aderito al progetto nelle sue poliedrici volti.

Gli studenti si sono comportati da veri protagonisti, a cominciare dai piccoli alunni di una scuola elementare di Ferentino, in impeccabile grembiule blù, accompagnati da genitori e maestri. Per niente intimiditi dall’evento, alcuni di loro hanno letto i nomi delle 21 Costituenti che insieme a più di 500 uomini hanno lavorato alla Costituzione, scritti su una delle suggestive Carti giganti che arredavano la sala. Altro step ideato da Elena Luviso delle Carti Parlanti. Fra i più esplicativi, uno che forniva a colpo d’occhio la mappatura geografica di provenienza delle Costituenti. L’altro, che metteva a confronto la percentuale numerica femminile nel 1946 nella Camera dei Deputati con quella attuale. Molto è stato fatto, molto c’è ancora da fare.
Tutti, poi, piccoli e grandi, hanno giocato a indovinare le personagge, raffigurate nelle carte prescelte da Maria Rosaria Judice, che in un certo senso teneva il banco. Donne in gioco è infatti costituito da due mazzi di Carte; nel primo, compaiono i pittogrammi, cioè gl’indizi che portano alla individuazione del nome della Donna. Nel secondo, compare il ritratto, la biografia e il “potere” attribuito alle donne da chi ha curato la stesura delle carte. Una volta indovinata la personaggia da parte del pubblico, la leader sintetizzava per il pubblico le caratteristiche della personaggia. Il salone ha visto quindi echeggiare vite celebri, del passato, come Maria Callas, del presente, come imprenditrici della moda quale Miuccia Prada, della scienza come Margherita Hack. Una festa del sapere, contrassegnata dallo slogan la Cultura in movimento dunque, dedicata a donne che hanno reso migliore questa nostra Repubblica e che ha vissuto subito e che hanno lavorato e che continuano a lavorare sulle violenze compiuti da uomini che non stati educati al rispetto delle donne.

Il Salone della Provincia ha ospitato nella notte dei ricercatori anche il Promo delle Carti Parlanti, Carte giganti che raccontano della violenza subita e su cui hanno lavorato le Costituenti. Testimonial Enrica Bonaccorti sempre presente e donna in Gioco. Un lungo viaggio che parte dalle Madri della Repubblica e arriva alla violenza in Rete i c.d. Cyber crimes.

Nel prossimo evento vedrà coinvolte gli studenti e le studentesse delle nostre Comunità Italiane all’Estero, – Comites – Argentina, Inghilterra,Olanda in diretta streaming per il contest internazionale di Donne in Gioco 3.0 che sarà lanciato a breve alla Camera dei Deputati per recuperare le donne che hanno contribuito a fare i 70 anni di Storia italiana dalla entrata della Costituzione. Tantissime donne e uomini coinvolti uniti dalle ideologie, passioni ed entusiasmi di scambi con i focus di approfondimento.