Il pedagogista Rousseau riteneva l'uomo buono per natura, al contrario del filosofo Hobbes che lo definiva “lupo per l’altro uomo”. Due modi diversi ed opposti di affrontare la stessa questione, ma perché esistono idee così contraddittorie nel pensiero umano in riferimento ad uno stesso argomento? Ciò è possibile per la presenza dei cosiddetti presupposti culturali, vale a dire quello zoccolo duro alla base della cultura di un popolo che contiene esperienze accumulate in migliaia di anni. Grazie a questa base culturale è possibile dire tutto e il contrario di tutto, perché tutto e il suo contrario sono presenti nel nostro patrimonio di esperienze. Ad esempio, proprio per questo motivo, di ogni proverbio ne esiste uno contrario: l’unione fa la forza contraddice chi fa da sé fa per tre. Oppure parenti serpenti contraddice il sangue non è acqua. Simili opposizioni generano confusione e disorientamento creando a volte indecisione e difficoltà nel prendere posizioni precise. Come muoverci allora quando la cultura e i suoi stereotipi si impossessano della nostra libertà di pensiero?
– Prima cosa ricordarsi che tutto è relativo ad un determinato contesto, per cui se ci hanno insegnato che chi si accontenta gode non possiamo applicarlo a tutto, altrimenti in certi ambiti della nostra vita non facciamo progressi. Per fare carriera sarà più utile chi non risica non rosica…
-Poi, è bene sperimentare tutto ciò che è possibile e confrontiamolo poi con ciò che ci hanno insegnato: solo l’esperienza personale mette a dura prova la teoria
-A questo punto siamo più preparati per riflettere sulle nostre scelte e in grado di capire quanto siano state frutto di una personale presa di posizione oppure no
– Infine, se abbiamo intrapreso strade già tracciate da altri possiamo valutare con serenità se sia il caso di proseguire o di riorganizzare il nostro cammino.
Maria Giovanna Farina (la riproduzione non è riservata, potete copiare e diffondere…naturalmente dicendo che sono parole mie)