Grande fratello Vip ovvero soubrette in caduta libera, signore in menopausa evidente, donne che vogliono fare le ragazzine, altre che vogliono apparire oche giulive, giovani e vecchi stalloni ancora in corsa e in competizione, uomini che hanno fatto una dura ed equivoca gavetta per apparire.
Care donne che vi battete per una cultura di genere, per un’immagine della donna priva di stereotipi arcaici del suo ruolo e del suo corpo, guardate almeno una volta, per cinque minuti se resistete, il programma “Grande Fratello Vip”.
Si, parliamo proprio di quello spettacolo , assai poco dignitoso, che va in onda su Canale 5 e su cui è stata fatta tanta pubblicità sui media già da mesi.
Per l’esattezza Vip, vuol dire very important person (persone molto importanti) e ai più distratti di televisione poteva anche suscitare una qualche curiosità, uno stimolo ad aggiornarsi su persone tanto lontane dal nostro banale, faticosissimo quotidiano.
Ebbene finalmente la realtà s’è svelata e la curiosità è stata accontentata.
Chi sono questi Vip che hanno popolato, e popoleranno per varie puntate e sere la nostra voglia di rilassamento sacrosanto e serale sulla poltrona di casa?
Gente di spettacolo, anzi, avanspettacolo.
Senza fare nomi, essi corrispondono in vari modi a varie tipologie che si possono sintetizzare in poche parole soubrette in caduta libera, signore in menopausa evidente, donne che vogliono fare le ragazzine, altre che vogliono (o forse ci sono) apparire oche giulive, giovani e vecchi stalloni ancora in corsa e in competizione, uomini che hanno fatto una dura ed equivoca gavetta per apparire, insomma questi i prototipi che ci sono stati regalati in prima serata da Canale 5.
E certo eravamo già abituate/i alle volgarità di un altro program: soubrette in caduta libera, signore in menopausa evidente, donne che vogliono fare le ragazzine, altre che vogliono (o forse ci sono) apparire oche giulive, giovani e vecchi stalloni ancora in corsa e in competizione, uomini che hanno fatto una dura ed equivoca gavetta per apparire, insomma questi i prototipi che ci sono stati regalati in prima serata da Canale 5.
E certo eravamo già abituate/i alle volgarità di un altro programma “ Ciao Darwin” ma ci dispiace vedere che questa metodologia mediatica, questa volgarità e sottocultura venga riproposta ancora una volta in fasce orarie a cui la maggior parte delle famiglie, i giovani, assistono.
I dirigenti Mediaset asseriscono che questa è la televisione che piace alla gente. La stampa, di ogni orientamento ha dedicato, il giorno dopo la prima puntata, una parte del proprio prezioso spazio d’informazione al risveglio impietoso senza trucco di una, all’aggressività di un’altra, allo scarso uso della lingua italiana, ai giochi tra generi che possono scatenarsi, con compiacimento godereccio e paternalistico.
C’è da augurarsi che il pubblico femminile non si adegui tutto a queste regole imposte dalla cattiva cultura.
Ricordandosi che esse generano le future generazioni, le stesse che avranno bisogno di molti cambiamenti perché non proseguano le difficoltà, l’incapacità di vivere, l’impossibilità al lavoro, che purtroppo vivono oggi sulla loro pelle molti giovani. Che la loro affermazione di cittadini non può passare attraverso scorciatoie, magari utilizzando le proprie doti fisiche anziché sulla propria intelligenza e preparazione.
E ancora, riflettendo su fatti antichi e recenti, che tutte le donne uccise vengono ammazzate e massacrate da uomini che considerano la donna e il suo corpo un oggetto del desiderio o una proprietà, un’immagine femminile a cui questa cattiva cultura li ha abituati e che, infine, con un colpo di dignità, premano il pulsante del telecomando, ultimo baluardo della propria difesa.
Marta Ajò
per Dols 21/09/2016