Hannah e l’amore. Ovvero storia di una coppia speciale e libera.
Vorrei introdurvi alla storia di un amore libero, vissuto durante una vita, di due filosofi, Hannah Arendt e Martin Heidegger. Entrambi tedeschi. La loro unione sentimentale fu paradossalmente indissolubile di quasi circa 50 anni. Iniziò nel 1925, anni di storia di totalitarismi e prodromi di guerra in Europa.
Hannah Arendt sarà l’autrice del libro sensazionale “La banalità del male” sull’ orrore del nazismo e la sua violenza.
Entrambi , durante la loro vita, furono uniti in matrimonio ad altri, mai tra di loro che, però, possedevano l’Amore.
Cosa ha fatto sì che il loro rapporto durasse? Stupirà che si fosse formato un bel legame di affinità elettive, per citare il titolo del romanzo più famoso di Goethe, un sodalizio misto di idee, giochi emotivi misti a scambi intellettuali, grande passione per chi erano in modo autentico tra di loro, che vissero una realtà sentimentale forte e vera.
Il filosofo Martin scriverà Essere e tempo e del concetto esistenzialista del Dasein, cioè l’esserci, ovvero la presenza simbolica, fenomenica ma esistenziale, fondamentale in ciascuno di noi. Per il loro amore, libero da false moralità ma anche conflittuale per la presenza dei propri coniugi, si rifarà alla massima di Sant’Agostino ‘volo ut sis’, ovvero io ti amo, cioè voglio che tu sia ciò che sei. In termini semplici io ti amo per così come sei e non voglio che tu cambi per me.
Martin conquisterà Hannah con questa qualità di amore. Nella lettera del 13 maggio 1925 Martin Heidegger si esprime in tal modo per dare traccia, un senso profondo, alla loro passione inquieta ed intensa, priva di reticenze. Le lettere scambiate tra Arendt e Heidegger formeranno un carteggio, dal 1925 al 1975, vivo e tenace nell’ alimentare la loro voglia di conoscenza e riflessione svolte insieme, come di corteggiamento.
Martin Heidegger, cattolico all’ inizio della sua vita, poi laico filosofo, venne colpito infatti da Hannah, sua allieva ebrea, musa attentissima, molto colta, lettrice già a 14 anni della Critica della ragion pura di Kant. Si incontrarono all’ Università di Marburgo, una cittadina poco lontana da Francoforte, al centro della Germania. Lei, studentessa di 19 anni. Lui di 17 anni più grande di lei.
La scintilla di Cupido venne scoccata a lezione. Fin dalla primissima frequentazione, Heidegger s’innamorò della sua intelligenza originale e spigliata. Hannah pensa che con Herr Professor Martin Heidegger fosse arrivata a rispondere al suo desiderio di fare una nuova e vera filosofia, così rinata. Lei, ad un certo punto, gli farà presente in modo del tutto originale l’esprit de la vie, un senso filosofico del dono della vita, tuttavia interamente femminile e materno, che proponesse l’importanza della vita.
Così la filosofia li unì. Con caratteristiche che nutrivano entrambi, ovvero la sete di sapere, di fare filosofia, ispirati da entrambi.
Sempre nel carteggio tra i due amanti, emerge come anche Elfride, moglie di Martin, senza mostrarsi apparentemente offesa, saluta e comunica con Hannah, ma con dolore intimo inesprimibile in modo sereno (comunicazione informale all’autrice).
Ma allora, che travaglio d’amore diventò e, se c’era, in cosa consisteva? Forse causato dall’incapacità di sentire, per tutti i protagonisti, in tutte le coppie di questa storia, quel senso di appartenenza esclusivo, caldo e avvolgente e profondamente unico, per un amare in modo particolareggiato, da innamorati, senza quell’ “anarchia sentimentale” che fa provare un’apparente libertà, senza veramente una permettere una scelta d’amore.
Per Martin e Hannah, la famiglia era una questione seria, ma l’amore che provavano era fonte di vita produttiva di idee e rinnovamento, ma non moralistico. Capire cosa avrebbero dovuto optare, forse il sentimento per i valori tradizionali che in fondo che non tradiscono mai, oppure la passione, non già l’amore fatuo, ma per quel fuoco del desiderio che in psicoanalisi soltanto un rapporto di transfert può innescare, come quello tra i due filosofi, vicendevole…
Sappiamo che i due hanno superato nel loro legame anche i danni del nazismo con l’emigrazione negli USA di Hannah e l’esclusione dalla docenza all’Università per Martin fino al ‘51.
Sappiamo cosa può essere giusto o sbagliato in amore, quando è foriero di luce e armonia a tratti apparenti, a tratti profondi e consistenti?