I parenti pagano all'ospizio una quota per il malato di Alzheimer in base all'Isee di tutta la famiglia

da | Set 28, 2016 | Anno 2016

Superato il quadro normativo per cui la Cassazione ha addebitato tutte le spese al servizio nazionale: contano i Lea quando nella prestazione non si può distinguere tra componente sanitaria e sociale – Sentenza, 28 Settembre 2016

Il vecchietto dove lo metto? All’ospizio.

Ma i parenti pagano alla casa di riposo la «quota alberghiera» per il soggiorno del loro congiunto, che pure è malato di Alzheimer. Possibile? Sì, nonostante la Cassazione abbia affermato il contrario nella sentenza 4558/12.

E ciò perché rispetto alla fattispecie sulla quale si è pronunciata la Suprema corte il quadro normativo risulta mutato: in tutti i casi nei quali non è possibile scindere nella prestazione erogata la componente sanitaria e quella sociale deve escludersi che il peso debba ricadere tutto sul servizio sanitario nazionale, ma ben si può attingere dal patrimonio del beneficiario e dei suoi congiunti; contano infatti i Lea, i livelli essenziali di assistenza.

E i parenti del malato pagano una quota determinata sulla base dell’Isee di tutta la famiglia. È quanto emerge dalla sentenza 2552/16, pubblicata dalla seconda sezione civile del tribunale di Padova.