Spesso si parla di speranza e poi si cade nell’illusione.
Ogni volta che ci si trova in una situazione pesante e difficile da superare, l’illusione di un futuro migliore sfiora la nostra mente regalandoci attimi di conforto.
“Qualcosa di falso viene creduto vero” questa è la definizione di illusione, chi di noi non ha almeno una volta ceduto alla sua seduzione? Credo nessuno. Magari in un momento particolare quando ha avvertito il bisogno d’affetto ha creduto in un amore che sapeva, con la ragione, essere illusorio, ma ci ha creduto lo stesso.
L’illusione ci aiuta a vivere e a superare le crisi se non ne abusiamo, dobbiamo considerarla un farmaco auto-prodotto dalla nostra anima da assumere solo al momento del bisogno. Una piccola dose di illusione può aiutarci a superare il disagio del momento purché non ne diventiamo dipendenti.
Se desideriamo ad esempio di conquistare un posto di lavoro che riteniamo troppo superiore alle nostre possibilità, ecco che una piccola illusione unita alla speranza di farcela può aiutarci nel raggiungere la meta. È quello che succede quando per un posto in una trasmissione televisiva si presentano in migliaia alle selezioni, se non ci fosse un po’ di illusione… Sì, perché se mi illudo di farcela mi carico di quella forza impalpabile che la razionalità non riesce a fornirmi specialmente se non ho grande fiducia nelle mie risorse.
L’illusione mi conduce in una dimensione che possiamo definire extracorporea, mi dà euforia e mi aiuta a non arrendermi di fronte al primo fallimento.
Naturalmente se l’illusione diventa esageratamente il motore della nostra vita rischiamo di prendere continuamente fregature fino ai casi più gravi in cui si perde il senno. La ricetta per arrivare alla meta è: credere nella propria idea, aggiungere determinazione, pazienza, un po’ di sfacciataggine e un pizzico di illusione.
Maria Giovanna Farina