Il chirurgo sbaglia il lifting: per la paziente scatta il danno non patrimoniale da cicatrici
L’assicurazione non copre l’errore nella sutura. Ma la clausola “claims made” mista impone doppia firma
Principio analogo espresso da altre sentenze Consulta massima e sentenza relative all’articolo
Sì al danno non patrimoniale da cicatrici quando il chirurgo sbaglia il lifting alla paziente: sarà costretto al risarcimento, e non è coperto dalle assicurazioni, il medico che ha compiuto errori di sutura lasciando sul corpo della signora che si è rifatta il seno per sembrare più bella quei tessuti fibrosi, patologici oltre che antiestetici. In ogni caso, in tema di responsabilità professionale, risulta vessatoria la clausola “a richiesta fatta” mista, favorevole alla compagnia, che non reca la doppia firma del contraente debole. È quanto emerge da una recente sentenza del tribunale di Trieste, che applica le tabelle dell’ufficio giudiziario di Milano.