Il desiderio di essere madre è congenito, ogni donna anche chi rifiuta la maternità credo l’abbia sperimentato almeno nella solitudine delle sue più private percezioni. Un desiderio a volte sfuggevole può affiorare di colpo alla coscienza e mettere in discussione un’intera vita.
La risposta più logica ci conduce alla biologia: le donne portano avanti la specie e questo non può non influire sui loro desideri inconsci. Esiste ormai, ne siamo tutti consapevoli, un nesso imprescindibile tra corpo e mente, il corpo influenza la mente e viceversa: nulla di strano, fanno parte dell’unica persona che siamo.
Al di là di ciò voglio parlare del desiderio di essere madre, un desiderare vivo nel cuore di ogni donna o solo addormentato laggiù in fondo nella parte più nascosta. Come dicevo, a volte affiora nei momenti e nei luoghi più improbabili. Vi racconto un’esperienza autobiografica di ascolto e di dialogo.
Come ogni giorno porto a spasso la mia cagnolina e come ogni giorno incontro all’angolo di casa mia una prostituta giovane, gentile e raffinata. La signora mi saluta ed io rispondo, tutto qui. Se non che qualche giorno prima della fine dell’anno dopo aver risposto ai suoi saluti le dico un buon anno di routine, il periodo ce lo fa ripetere a destra e a manca. Mi scappa? Non lo so, forse volevo dirglielo.
La novità introdotta, non avevo mia chiacchierato con lei, la spinge a farmi un raffica di domande a partire dall’età del mio cane per giungere a dirmi che mi piacciono i cani con tanto pelo…quindi a mia insaputa mi conosce da molto altrimenti non avrebbe potuto individuare tutti questi particolari.
Alla fine mi chiede se ho figli e alla mia risposta – sono troppo vecchia – risponde con una domanda – fin quando si può partorire senza rischi? – Allora le spiego che fino a 35 anni le cose vanno quasi sempre lisce, che il rischio è minimo poi…ecc. lei prosegue a raccontarmi del suo grande desiderio di essere madre e che ha 38 anni. Cosa potevo risponderle? Le ho detto che le auguravo di diventare mamma nel 2014, quindi di sbrigarsi a trovare un uomo adatto e darsi completamente alla passione che ha nel cuore. Mi racconta che non si è mai innamorata e per fare un figlio ci vuole l’amore: come darle torto?
L’amore dovrebbe essere alla base di ogni scelta di maternità, poi ci vuole impegno, senso di responsabilità e tanta pazienza. Ciò che mi ha colpito è il suo confidarmi un intimo moto del cuore, questa donna nonostante un lavoro così lontano dal sentimento ha soffocato un bisogno, un sogno, credendolo irrealizzabile. Spero con il mio ascolto di averla rinfrancata: ora la terrò d’occhio e cercherò di ricordarle la promessa.
Una donna che desidera essere madre è una donna da salvare. Proprio in quei giorni stavo leggendo la versione integrale de La signora delle camelie di Alexander Dumas, la storia d’amore tra una mantenuta e un giovane di buona famiglia. Una storia triste ma interessante per comprendere quanto l’amore sappia condurre nei luoghi più inimmaginabili.
Quella storia è poi diventata la famosa opera La Traviata di Giuseppe Verdi. La lettura, credo, mi abbia reso più sensibile nei confronti della prostituta che incontro ogni giorno, mi ha fatto riflettere sul fatto che la sua anima è ancora pura e da questa purezza potrebbe “nascere” la madre che si nasconde in lei.
Maria Giovanna Farina
Sorriso di donna – gennaio 2014
© Riproduzione vietata