Oltre la soglia di età ricavata da statistiche nazionali e Ue si possono ottenere solo gli alimenti: il rapporto del figlio con l’immobile è di detenzione precaria, sì al rilascio entro un termine congruo – Sentenza, 14 febbraio 2018
Il figlio disoccupato sopra i trentaquattro anni non soltanto non deve più essere mantenuto dai genitori ma deve anche lasciare la casa familiare se lo vogliono mamma e papà. E ciò perché una volta superata la soglia di età indicata da statistiche nazionali ed europee l’interessato può soltanto avanzare le pretese dell’adulto, dunque unicamente gli eventuali alimenti. Di più: il rapporto fra il figlio e l’immobile deve essere qualificato in termini di detenzione precaria e quindi la domanda di rilascio proposta dai genitori deve essere accolta, concedendo tuttavia al “tanguy” all’italiana un termine congruo per trovarsi un’altra sistemazione sulla base del principio di buona fede. È quanto emerge dalla sentenza 165/18, pubblicata il primo febbraio dalla seconda sezione civile del tribunale di Modena (giudice Umberto Castagnini).