È necessario un interpello in sede giurisdizionale degli interessati che, eventualmente, possono opporsi – Sentenza, 20 marzo 2018
Il richiamo di sangue travalica i confini dei Palazzi di giustizia. D’ora in avanti, infatti, i figli adottati potranno conoscere l’identità anche dei loro fratelli biologici a patto che questi siano stati interpellati in sede giurisdizionale senza opporsi all’accesso alle informazioni richieste.
Sottolineando l’importanza di bilanciare la privacy e il diritto di conoscere le proprie origini, la Corte di cassazione, con la sentenza n. 6963 del 20 marzo 2018, ha accolto il ricorso di un giovane che chiedeva di poter conoscere l’identità dei fratelli adottati da altre famiglie.
La chiave di lettura delle motivazioni rese dalla prima sezione civile sta nel far quadrare il diritto alla riservatezza con quello di ricongiungersi alla famiglia biologica.