La parola stessa ci indica l'immenso valore di questo regalo
In un'epoca che sembra vivere di apparenza, desidero dare un suggerimento capace di farci entrare nel profondo delle relazioni, ossia la possibilità di donare il perdono. La parola stessa ci indica l'immenso valore di questo regalo.
Ci avete mai pensato che il termine perdono contiene in sé il donare all'altro?
Un donare intenso, quel per rinforza il valore del verbo donare, per liberare lui o lei dalla colpa a causa di qualcosa che ha commesso nei nostri confronti; il mio discorso non deve essere confuso con il perdono religioso, l'espiazione dei peccati. Mi riferisco invece a qualcosa di collegato ai rapporti con gli altri.
Ad esempio, se il nostro partner ci tradisce, un'amica parla male di noi, un parente ci fa uno sgarbo… noi andiamo in collera. Questo sentimento negativo influenza la nostra vita, se perdura con intensità può farci anche ammalare e chi ci va di mezzo siamo ancora una volta noi. Noi che abbiamo sofferto e noi che soffriamo per il rancore. Perdonare ci salva dalla pesantezza del danno subito e dalla tossicità della rabbia che ci ha provocato.
Per-donare è donare la libertà, è sganciare l'altro e noi stessi dai lacci di un errore mai elaborato, per questa ragione ha un valore immenso in rapporto alla persona che ci ha offeso e in rapporto a noi stessi. Ci liberiamo nel liberare l'altro. Quale dono migliore per Natale se non la libertà offerta dal per-donare?! Così non ci pensiamo più e diventiamo esenti dalla preoccupazione di sapere se l'altro si sia pentito: quello è un problema suo e della sua coscienza.
Noi dopo il per-dono dobbiamo solo imparare a non farci più tradire, calpestare, bistrattare. Magari fosse facile! – starete pensando? No, è possibile con un piccolo e continuo allenamento quotidiano.
Maria Giovanna Farina ©Riproduzione riservata