La timidezza, quella sensazione di disagio che prova chi non riesce ad affrontare lo sguardo dell’altro, gioca brutti scherzi quando si tratta di esprimere le proprie opinioni al lavoro, in famiglia o con gli amici. Abbiamo già detto che la timidezza significa avere timore di qualcosa e che il timore si genera dall’insicurezza nelle proprie capacità siano esse pratiche o teoriche. Questa trepidazione emerge un po’ in tutti noi quando ci troviamo di fronte a scelte importanti che ci cambiano la vita e la nostra anima reagisce producendo durante la notte sogni particolari come quello degli esami. Generalmente ci appare in sogno qualche nostro vecchio insegnante nell’atto di interrogarci e noi non abbiamo studiato quella materia per cui entriamo in allarme perché non sappiamo come cavarcela. In chi è timido queste preoccupazioni diventano enormi e difficili da tenere sotto controllo. Come affrontarle?
– La cosa più importante è prepararsi quotidianamente, ossia dedicare un po’ di tempo ogni giorno ad aumentare le nostre competenze
– Imparare a decidere: chi è timido spesso lo è anche nelle scelte. A piccoli passi ogni giorno prendiamo una piccola decisione che ci costi un po’ di fatica
– Ricordiamo che anche gli altri provano i nostri stessi disagi, ma sanno solo mascherarli meglio
– Non cerchiamo di superare la difficoltà violentando la nostra timidezza, non è la brutalità a liberarci ma la capacità decisionale
– Ricordiamo che decidere implica un percorso di ragionamento lungo il quale possiamo affrontare il problema e cercare le soluzioni.
È nella capacità di decidere il rimedio sostanziale alla timidezza. Anche se decidere per certe persone implica pesanti stati d’animo, ricordiamo che prendere una decisione difficile regala un grande benessere: dopo aver deciso, specialmente se è stata una decisione sofferta, si prova grande e benefico sollievo. Ricordiamo i tempi: se impieghiamo troppo a decidere qualcuno lo può fare prima di noi.
Maria Giovanna Farina