Il piano nazionale sull’occupazione femminile da inserire nella Strategia nazionale per la parità della Ministra Bonetti

da | Apr 20, 2021 | Donne e politica

di Isa Maggi

 

Buongiorno Ministra Bonetti, inviamo una sintesi della posizione di Stati Generali Donne e Alleanza delle donne. In allegato i documenti:

– il pIano Nazionale Occupazione, già inviato ad agosto 2020 e rivisto ed aggiornato,
– le linee guida del nostro progetto ” Città delle Donne”, ora in fase di diffusione in molte Città, con assunzione di delibera da parte dei consigli Comunali.

Vi chiediamo di dare molta attenzione alle “parole”, come abbiamo cercato di scrivere nel wiki libro pubblicato lo scorso Natale.
Parole come conciliazione e inclusione, per le donne, sono un ossimoro.
Cordiali saluti
Isa Maggi

Le risorse europee di Next Generation EU e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresentano un'occasione che le donne non possono permettersi di perdere. Come Stati Generali delle Donne e Alleanza delle Donne, costituita da più di 120 associazioni, stiamo lavorando con tutte le regioni italiane dal 2014 con grande impegno professionale perché i progetti che saranno contenuti nel PNRR consentano alle donne di poter lavorare, vivere con dignità e sicurezza, creare le proprie imprese e studi professionali in Città vivibili ed agili liberando le proprie potenzialità e competenze per essere il motore del rilancio dell’Italia.Abbiamo mobilitato le donne che vivono in ogni regione,le imprenditrici, le associazioni, le studiose, il nostro comitato scientifico che ci hanno dato suggerimenti e progetti concreti, ciascuno dei quali si riferisce a uno dei “capitoli” del Recovery Plan e sia realizzabile in tempi certi con le risorse a disposizione. Il nostro obiettivo è disegnare, partendo dalle nostre realtà professionali,un metodo verso la ripresa dell’Italia con il protagonismo delle donne

I progetti da mettere in campo devono riguardare i seguenti obiettivi generali:

Rafforzare la governance urbana sostenendo un migliore accesso ai servizi da parte dei cittadini e delle cittadine,(inclusa l’e-governance e promuovendo un “approccio territoriale” allo sviluppo locale.

Assicurare che le città siano vivibili prevenendo sia le cause sia gli effetti delle disuguaglianze, dell’emarginazione e della segregazione, affrontando i bisogni delle donne, dei bambini e delle bambine, dei giovani e dei gruppi emarginati e vulnerabili come i disabili, i migranti e gli sfollati.

Rendere più verdi le città e migliorarne la resilienza incrementando la qualità della vita, promuovendo la crescita verde urbana e rendendo le città più efficienti sotto il profilo delle risorse attraverso modalità sostenibili di produzione e consumo.

Migliorare la prosperità e l’innovazione nelle città incoraggiando economie locali sostenibili, compresa l’economia circolare, promuovendo la transizione digitale e creando occupazione femminile in questo ambito.

Noi donne dobbiamo essere messe al centro delle misure di sostegno all’economia, cioè la visione della politica industriale deve guardare molto alle donne e varare misure che consentano alle donne di inserirsi sia come dipendenti che come autonome nel mondo del lavoro.

Le nostre proposte come Stati generali delle donne e Alleanza delle donne

Per il lavoro e le imprese dobbiamo puntare :

– inserire il Piano Nazionale per l’Occupazione, che vi abbiamo più volte inviato a far data dal 4 agosto 2020, nella Strategia nazionale per la parità di genere.

Temi ora centrali:

– creare le condizioni per il lavoro delle donne nei settori della transizione ecologica e nella digitalizzazione

– puntare alla parità salariale,

– rafforzare il fondo per l’imprenditoria femminile con adeguata dotazione e creare un ecosistema imprenditoriale femminile – Il Women in Business Act, che vi abbiamo inviato, con tutto quello che lo stesso contiene come leve finanziarie, fiscali e di costruzione di filiere del made in Italy orientate al riuso, riciclo, durabilità e riparabilità dei prodotti,

– rendere il congedo parentale obbligatorio per i padri più esteso,attraverso un’analisi stretta con INPS

Per la formazione occorre pensare :

– ad un orientamento del “saper essere” per il “saper fare” direttamente da realizzare nelle scuole e nei centri per l'impiego. Anche con l’utilizzo di strumenti che già esistono come il modello Excelsior per un buon incontro fra fabbisogni delle imprese e profili professionali da costruire,

– integrazione delle politiche del lavoro con la scuola e definizione di una parità per la integrazione delle metodologie didattiche nell'insegnamento materie scientifiche con le materie umanistiche

– all'esenzione delle tasse per le studentesse che si iscrivono alle STEM,

– a pensare una rete di ITS che puntino alle professioni del futuro con un programma che sin dalle primarie/secondarie possa sostenere tale scelta per le studentesse.

Per il welfare, segue il nostro documento su Città delle Donne e la rifunzionalizzazione dei borghi.

Quadro attuale

Abbiamo di fronte ad un nuovo quadro sociale ed economico.

E’ il quadro delle 4 Italie

NORD

SUD

CITTA’

BORGHI

La pandemia in atto ci sta offrendo l’opportunità di ripensare a un nuovo modello di produzione e di consumo per permetterci di superare la crisi economica, climatica, sanitaria e sociale che stiamo vivendo.

Non torneremo alla “normalità di prima”. Sarà necessario attivarci in una grande mobilitazione politica, culturale,dal basso, cambiando i nostri stili di vita e riprogettando le politiche industriali,artigianali, agroalimentari, ambientali, il turismo,il commercio, le politiche sanitarie

Sul Nord e il depauperamento economico e sociale delle Pmi i dati Istat ed Unioncamere ne danno un quadro drammatico.

Secondo l’ultimo Rapporto SVIMEZ sull’Economia e sulla Società del Mezzogiorno, tutte le regioni italiane si stanno allontanando dal livello medio del tenore di vita europeo e solo un incremento del tasso di occupazione femminile, uno dei più bassi in Europa, potrebbe migliorare la situazione

Per colmare il ‘political divide’ tra Nord e Sud di una stessa Italia, che dal Sud continua ad attingere risorse, intelligenze, passioni e colori oltre che le stesse forze lavoro occorre tracciare un punto di partenza in una battaglia di civiltà, sociale ed economica.

Conosciamo tutte le carenze strutturali del sistema e cosa serve per consentire di svolgere la propria attività con efficienza, senza ricadute negative sulla vita delle donne e delle famiglie ma questa volta non ci accontenteremo solo di più asili nido, di scuole, di spazi per i bambini, di defiscalizzazione del lavoro.

E’ necessario rovesciare la logica delle politiche assistenziali finora qui implementate e immaginare il Sud e il potenziale delle donne del Sud e delle imprese femminili, come un grande contenitore di creatività, ingegno, innovazione dove certamente la cultura, il turismo, il paesaggio e i territori diventano i pilastri del Piano di ripresa e resilienza che il governo Draghi si sta apprestando a riscrivere.

La Città delle Donne è il luogo dove tutto ciò prende forma. È il luogo di vita e di lavoro. La città e produzione sociale in forma spaziale. Dove si giocano i nuovi diritti e il complesso welfare urbano. I nuovi servizi sono più articolati e prestazionali. Non è un problema di asili ( standard urbanistici e LEP) è proprio una nuova dimensione della città a 15 o a 100 minuti. E’ la città aumentata
I temi della città e del territorio sono fondamentali per garantire sicurezza, spostamenti e dotazioni territoriali e urbane materiali e immateriali.
La rigenerazione urbana non è solo l’ efficientamento energetico degli edifici o il sisma bonus. Deve mirare al benessere dei cittadini e delle cittadine, dei bambini e delle bambine .

La sostenibilità ha una quarta gamba che è la capacità tecnica/ amministrativa e organizzativa.

La mobilità come service e come collegamento tra e città e periferie è strategico per l’equilibrio di vita personale e professionale.

La questione clima trova le sue maggiori criticità, nella produzione ed effetti nocivi, negli ambiti urbani, ed è evidente quindi che la transizione ecologica dovrà passare dalla sperimentazione di un nuovo modello di Città come playground d'eccezione per rimettere al primo posto la salute dell'essere umano che non può venir disgiunta da quella della Madre Terra in tutte le sue forme, poiché presupposto invalicabile della nostra stessa esistenza.

Le città “agili” secondo questa nostra idea, che già vi abbiamo inviato e che sono contenute nelle Raccomandazioni per un Piano Nazionale per l’Occupazione femminile,scrivono progetti chiari,praticabili, innovativi, e hanno cura del capitale bene comune che possiede. I progetti, e la capacità visionaria che li determina, dovranno trovare origine all'interno di una trama evolutiva che comprende tutti i settori dell'intero ambito urbano, un insieme organico che funziona come un corpo unico verso la sfida di “Città Impresa Collettiva” che potrà garantirci i prossimi futuri.

Le “ città delle donne” sono le città delle piazze, degli incontri, dei caffè, della bellezza e della storia, della solidarietà, del volontariato, della cooperazione, dell’attenzione, della cura.

Al paradigma delle smart city si affianca quello della smart land, il territorio intelligente, la città diffusa a misura dei 15 minuti. Sono le città medie che, in questo ambito, hanno la maggiore capacità di aggregare il territorio e di fornire servizi e visioni. La città media può diventa il luogo di incontro di una molteplicità di reti: reti di trasporto, reti telematiche, reti commerciali, reti di servizi.

Le città sono luoghi ideali per la “sperimentazione innovativa” dove realizzare con una Partnership Pubblico Privato, pilot per studiare e proporre soluzioni per la gestione del traffico, le emissioni di gas serra, i nuovi modelli di welfare, proposte di supporto alla nuova imprenditoria, un nuovo collegamento città/campagna all’insegna della conservazione della biodiversità.

I borghi

Prima della pandemia, i borghi erano i luoghi dove fare fughe nei week end, adesso si stanno ripopolando di” smart worker” dove vivere la nuova quotidianità, in sicurezza. I borghi si sono ripopolati riportando molti a quelle tradizioni e a quelle radici che sembravano quasi dimenticate.

Per superare il gap digitale e il digital divide la parola d’ordine diventa connettività e la parola magica è la creazione di infrastrutture adeguate per favorire i collegamenti e un nuovo turismo sostenibile, valorizzando il made in Italy, garantendo il lavoro da remoto , assicurando e migliorando la didattica a distanza e ripensando il modo di vivere il patrimonio artistico-culturale.

Sul metodo

E’ arrivato il momento di istituire un'Agenzia per le donne per sostenere l’adozione di misure concrete finalizzate a creare lavoro femminile, che supporti le imprese e che eviti diseguaglianze e discriminazioni.

La road map del Governo sembra puntare alla forte interconnessione tra i Dicasteri di recente istituzione, deputati alla transizione ecologica e digitale, e le governance delle infrastrutture, dell’agricoltura, dello sviluppo imprenditoriale, delle politiche estere. Tuttavia, il tema delle ricadute di genere, indicato come trasversale alle misure di ripresa e resilienza, sembra restare relegato ad una trasversalità fittizia, priva di una valutazione sull’efficacia degli obiettivi. Altresì, alcune considerazioni specifiche meritano proprio le ricadute di genere della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile, sia in termini di contributo progettuale delle donne che della loro particolare vulnerabilità ai cambiamenti climatici, alle politiche energetiche, alla mobilità, alle infrastrutture.

Oltre alle idee, i tavoli etcc, bisogna gestire il cambiamento e a maggior ragione la transizione ecologica e digitale.

Dobbiamo insieme cambiare il linguaggio. Alcune parole dovranno essere finalmente sdoganate , come conciliazione e inclusione.

Le parole creano la realtà.

Se esistono le discriminazioni, gli stereotipi, le barriere è soprattutto perché continuiamo a raccontarle attraverso le nostre parole e quindi il nostro pensiero.

Quando il linguaggio non riconoscerà più le disparità e le disuguaglianze, smetteremo anche di catalogare le cose del mondo secondo quei parametri.

Una parola può cambiare un evento, un sentimento, ed anche la nostra vita e l’intero assetto del nostro modello sociale.

Con le parole si può cambiare l'intera visione del mondo.

Dobbiamo partire dal nostro lessico per dare forma e sostanza al cambiamento che stiamo disegnando.