La Bella, la Bestia e l’Umano
di Annamaria Rivera
Sessismo e razzismo senza escludere lo specismo
Collana sessismoerazzismo, Ediesse
Ad assimilare specismo, sessismo e razzismo Lo sostiene l’autrice sulla scia di una linea di pensiero che va dalla Scuola di Francoforte a studiosi/e quale Colette Guillaumin è l’attribuzione agli «altri», alle donne, ai non umani di una natura diversa, inferiore o mostruosamente superiore, da controllare e soggiogare.
Dei tre sistemi di dominio, Rivera analizza analogie e intrecci, peculiarità e divergenze. Ed esemplifica l’analisi dei processi di alterizzazione e reificazione attraverso alcuni temi: la dialettica fra razzismo istituzionale e xenofobia popolare; il trattamento dei corpi altrui, fino agli stupri «etnici»; le controversie sul «velo islamico» e sulle modificazioni dei genitali femminili; la vicenda italiana delle donne-tangenti. Infine, accogliendo la critica dei femminismi «non bianchi», suggerisce di adottare una postura critica e relativista, per evitare l’etnocentrismo, trascendere l’universalismo particolare, immaginare un modello di universalità relazionale, concreto, situato, sessuato.
Questo volume inaugura la collana sessismoerazzismo, edita in collaborazione con l’Associazione Crs e curata da Lea Melandri, Isabella Peretti, Ambra Pirri e Stefania Vulterini.
Annamaria Rivera insegna Etnologia e Antropologia sociale nell’Università di Bari. È femminista e attivista antirazzista. Ha scritto, fra gli altri: Les dérives de l’universalisme (La Découverte, 2010); Regole e roghi. Metamorfosi del razzismo (Dedalo, 2009); La guerra dei simboli. Veli postcoloniali e retoriche sull’identità (Dedalo, 2005); Estranei e nemici (DeriveApprodi, 2003); e, con R. Gallissot e M. Kilani, L’imbroglio etnico, in quattordici parole-chiave (Dedalo, 2001). È anche autrice di un romanzo, Spelix. Storia di gatti, di stranieri e di un delitto (Dedalo, 2010).