La filosofia per Epicuro (341-270 a.C.) sa creare con i ragionamenti e con la riflessione una vita felice. Ragionamento e riflessione sono gli strumenti base per diventare filosofi, ma la conoscenza vera è prima di tutto quella di noi stessi, si raggiunge sapendo applicare correttamente i ragionamenti e le riflessioni alle idee che abbiamo nella mente, idee spesso considerate vere, ma in realtà delle pure opinioni. Per Platone c’è differenza tra la conoscenza e la pura opinione. L'opinione è qualcosa di poco attendibile, è un’idea che non ha seguito l’iter di messa in discussione propria della filosofia. Allora per comprendere bene il significato di felicità non ci si può limitare a credere che vita felice sia qualcosa di impossibile e irrealizzabile, perché vita felice è una vita che non può essere definita con uno slogan. Per educarci alla felicità dobbiamo cambiare il nostro comune modo di ragionare e seguire alcuni punti fondamentali cercando di approfondirli:
1) La felicità è soggettiva
2) La felicità è costituita da attimi quotidiani che dobbiamo individuare basandoci sulla nostra vita senza prendere a modello quella altrui
3) Una volta individuati, dobbiamo viverli fino in fondo senza pensare ad altro
Facciamo un esempio tratto dalla nostra vita quotidiana: se ci si presenta l’occasione di trascorrere qualche ora con una persona che ci piace e non vedevamo l’ora che ciò accadesse, dobbiamo categoricamente vivere quelle ore senza pensare: “Ci vedremo ancora? Sarà l’uomo o la donna della mia vita? Si innamorerà di me?”. Tutti questi pensieri inquinano l’anima, il cuore, il corpo e ci fanno perdere quella felicità pura sperimentabile solo a patto di riuscire a scacciare questi interrogativi inutili. Non tutti gli interrogativi sono da filosofi!
Maria Giovanna Farina
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