“ La luce e l’onda. Cosa significa insegnare?”

da | Set 11, 2025 | Dietro la lente

Perché leggere un libro sull’insegnamento? Massimo Recalcati ha già scritto “L’ora di lezione”, sull’importanza della passione dell’insegnante e come doveva essere motivato lo studente.
Questo libro appare come un’opera di pedagogia. Scorrevole nella lettura, appassionante per me che appartengo alla categoria di insegnanti che sono anche psicoterapeuti, “La luce e l’onda.” è la sintesi acuta e nuova, anacronistica dice lui, di come rappresentare la figura del maestro.
Ecco, sembra una parola magica, “maestro”. Perché noi siamo stufi di maestri saccenti e rigidi e poco appassionati a trasmettere il sapere. La figura del maestro di Recalcati, invece, è straordinaria, ancora forte, ma niente affatto impositiva.
Per il Recalcati, il maestro è “luce e onda” contemporaneamente, faro del sapere, mai autoritario e onniscente, ma  aperto, e “onda”, ovvero  esprime e apre  alla realtà che infrange potente nell’apprendimento e che il discente deve far propria soggettivamente.
E’ di questo che in parte parla il testo, di come il maestro deve far emergere In modo personale, soggettivo, con tutto se stesso, il desiderio di sapere.

Per lo psicoanalista Recalcati, il maestro non può essere sostituito da un dispositivo elettronico, un app, o similari. Non solo si può trovare “il lato umano” nel maestro, ma si deve cogliere l’origine del desiderio di sapere, di apprendere, è colui insomma, che è luce che rischiara nelle scene di vita e mentali, nei processi cognitivi.  “L’onda”, la realtà, è ciò che chi impara deve affrontare in autonomia, solo con sé stesso, con l’esempio di chi gli ha insegnato, ma anche con il suo coraggio di ripetere il “nuovo”, ciò che soggettivamente elabora di cosa ha appreso.

 Nel testo viene citato Giovanni Gentile, quello della riforma fascista, che nelle parole dello scrittore non ha nulla di eversivo, ma incarna una figura in carne e ossa, con le caratteristiche maieutiche socratiche e cristiane. Vengono citati Socrate e Gesù nell’esatta dimensione di chi ha lasciato un segno nel sapere e nella vita delle persone.
Socrate è stato maestro di Platone  e protagonista di tutti i suoi dialoghi e ha inventato la forma del dialogo come strumento per far emergere e sollecitare il sapere e la verità nel soggetto. Gesù è una grande figura religiosa, che faceva discorsi sul rispetto profondo dell’Altro, citando Dio, ma la sua parola è associabile ad una legge del desiderio (cfr. “La legge di parola” e “La legge del desiderio” dello stesso Massimo Recalcati).

Così è importante porre allo stesso livello il ripetere i contenuti, ma anche sollecitare il desiderio di appropriarsi dei contenuti dell’istruzione come se fosse una cosa umana, né fredda, né distaccata dalla vita reale. Il maestro ancora può aiutare a fare tutto questo.
Il libro è una traccia, un calco, di come si può leggere la tradizione didattica e il modo attuale, nuovo di intendere l’insegnamento. Di come l’apprendimento cioè, sia un saper cogliere la motivazione di chi apprende ancora nella figura incarnata del maestro, denso di umanità e sapere, che motivi in una maniera tale da avvicinare la realtà  ai contenuti da imparare.
C’è da riflettere anche come insegnanti leggendo questo testo, perché sollecita proprio, come il Recalcati ha già fatto ne “L’ora di lezione”, nel riappropriarsi della propria figura, di come si è modelli ma anche di servi del sapere. Al servizio, ricordiamoci, di chi sempre di più, i nostri studenti, hanno in mente il consumismo di tutto ciò che gli si propone.

 Noi tutti sappiamo i rischi di una scuola che possa avere le sembianze di un negozio, allora sarà importante valorizzare la scuola ancora come alta forma di formazione, come Massimo Recalcati pretende di trasmettere a chi insegna e a chi deve imparare.