Segnaliamo l’originale e importante iniziativa di #Noiretedonne (ndr)
Come sappiamo bene la storia è sempre stata scritta dagli uomini. E dunque anche la memoria collettiva è permeata dal loro pensiero, dalle loro ideologie, dalla loro visione del mondo. Con l’irrompere del femminismo anche” l’altra metà del cielo” ha trovato posto nella narrazione collettiva, anche se ancora non compiutamente. Gli studi di genere hanno riaperto lo sguardo sulle figure femminili che hanno fatto la storia, in epoche e con ruoli diversi e hanno fatto emergere il contributo fondamentale che, con le loro idee, il loro talento e il loro impegno, le donne hanno dato alla crescita culturale e sociale in tutti i settori e in tutto il mondo. Non le troviamo ancora sui libri di storia, di filosofia o di scienza che sono alla base della formazione delle nuove generazioni, ma ricordarle alle nuove generazioni è un impegno pressoché unanime di gran parte delle associazioni femminili, impegnate in pubblicazioni, convegni, ricerche, per restituire alle donne la loro storia e rinnovare la memoria di un pensiero spesso rivoluzionario o dirompente, quanto a volte poco conosciuto.
Ci sono però settori in cui la presenza delle donne è ancora minoritaria o dove hanno trovato posto solo donne eccezionali, la cui attività scientifica o letteraria o politica ha riservato loro grande visibilità (es. Nilde Iotti, Margherita Hack, Maria Montessori) ed è la filatelia. Per questo l’iniziativa intrapresa da Noi Rete donne è particolarmente innovativa ed originale. Noi Rete donne, network di donne, impegnate da oltre 15 anni a realizzare l’ambizioso progetto della democrazia paritaria in tutte le sue possibili articolazioni: istituzionali, elettive, politiche, ecc. si è impegnata recentemente a proporre al Ministero delle imprese e del made in Italy l’emissione di una serie di francobolli nella serie “ Il senso civico” dedicati a figure femminili del nostro secolo, che hanno contribuito con il lavoro e il loro pensiero a cambiare radicalmente la società italiana. Si tratta di un settore fuori dai riflettori mediatici, dove le donne non hanno mai avuto spazio e riconoscimento, ma che ha, di contro, un enorme valoro scientifico, storico e culturale in grado ancora di
risvegliare emozioni, e soprattutto produrre memoria della storia italiana e non solo.
Il francobollo, pure se, ormai, con l’irrompere della corrispondenza digitale, è molto meno diffuso, ha però una forza comunicativa ancora importante. Nei francobolli c’è la storia e la cultura del nostro paese, e persino gli stessi bozzetti realizzati per l’emissione di un francobollo, conservati al Museo storico delle Comunicazioni, rappresentano un archivio di notevole interesse storico e artistico, prezioso strumento di studio per ricercatori, collezionisti ed esperti.
Il museo storico delle comunicazioni raccoglie una collezione filatelica unica a livello nazionale ed internazionale con oltre 1 milione di francobolli emessi a partire dal 1840, dagli Stati preunitari italiani e stranieri e una collezione marcofila di oltre 87.000 pezzi tra bolli, annulli e targhette postali, a testimonianza sia dell’arte grafica delle emissioni filateliche ma anche del loro significato storico e politico. Le donne dunque meritano in questo settore di essere altrettanto rappresentate come sta avvenendo in altri campi, con un segno simbolico, ma concreto, del loro passaggio nella nostra storia recente, del loro lavoro quotidiano che ha aperto la strada a una stagione di riforme a beneficio di tutta la società e non solo delle donne.
La prima proposta accolta dal Ministero, che si avvale di un apposito e competente comitato filatelico, riguarda Elena Gianini Belotti che, con il libro Dalla parte delle bambine, scritto nel 1973, e più volte ripubblicato e tradotto in moltissime lingue, ha svelato le insidie del patriarcato nei progetti educativi rivolti alle bambine e ai bambini, limitativi delle loro libertà e dello sviluppo personale. Insegnamento quanto mai attuale nei nostri giorni in cui quotidianamente la libertà delle donne è minacciata anche fisicamente dal desiderio di dominio e possesso maschile. Le altre proposte di emissioni riguardano altre donne, Alma Sabatini, Marisa Rodano, Elena Marinucci, Fausta Deshormes La Valle, “donne normali”, a cui la memoria anche recente non ha riservato grande visibilità, ma che hanno apportato contributi originali e importanti nella costruzione della democrazia in Italia e in Europa. Donne a cui le giovani generazioni di donne che vogliono proseguire sulla strada della loro identità e libertà possono guardare con fiducia.
La memoria delle donne che ci hanno preceduto è tenuta viva anche attraverso appuntamenti periodici focalizzati su singole e specifiche biografie femminili e sulla proposta in corso di una iniziativa per l’emissione di monete che riconoscano il valore eccezionale di alcune donne nella storia del paese o dedicate alle costituenti.
Daniela Carlà
Mirella Ferlazzo
Riformismo e Solidarietà