Gli uomini che mascalzoni, le donne che zoccole.
L’atteggiamento eccessivamente snob delle donne di cultura, delle impegnate, delle radicali, delle ex o post femministe, è di discreto
silenzio. Un silenzio di chi “rosica ma non dice.Dobbiamo davvero avere un atteggiamento di superiorità del tipo “non ti curar di lor ma guarda e passa?
Io invece voglio rispondere alle questioni poste.
La parola amante, è definita dal vocabolario italiano: (colui/lei) che ama, che è legata da amore, spesso illecito, ad un’altra persona.
Sottolinea comunque la presenza del sentimento mentre, nell’uso comune, questa parola la s’intende in modo improprio e vario.
Al consueto prototipo dell’ amante che passa anni in attesa che un lui si decida a sposarla, o a colei che ha un rapporto viziato da un matrimonio del suo lui in corso, oggi si aggiungono categorie diverse o, qualcuno direbbe, più “rock: le amanti mordi e fuggi. Quelle di una sera, di un’ora, di un orgia, dell’appuntamento via mail, di scambio, ecc.
Nel secolo scorso, però, queste donne non erano definite amanti.
Perché l’amante, quella che faceva perdere la testa ad un n uomo e che, qualche volta, perdeva lei stessa, sapeva circondarlo di passione, di attenzioni, di “amore” più o meno profondo, più o meno vero.
Le amanti, molto spesso, erano quelle che soffrivano per amore; perché erano additate dalla società, perché non potevano realizzare il loro sogno di maternità, di un matrimonio, ed avevano la consapevolezza che, in fondo all’animo, in fondo ai pensieri e in fondo a tutto anche il loro uomo le considerava un “optional; a loro regali, viaggi, gioielli, sesso ma niente amore, niente rispetto, niente riconoscimenti sociali.
Potrebbe ma non è. Perché oggi le amanti “rock” sono diventate più abili e al ciao rapido e indifferente rispondono con ricatti, con denunce, con lettere ai giornali ecc.
Poveri uomini e poveri i politici che, dicono, sia una “razza” a parte.
Perché hanno mille problemi (e alibi): in molti durante la settimana lasciano la famiglia e vivono soli, non hanno tempo per relazioni complicate, hanno bisogno di momenti di relax, di non pensare (ai problemi del paese?).
E le donne? La solidarietà non può essere incondizionata, e bisogna riconoscere che alcune fra esse, rendono più facile il mercimonio del corpo.
Perché non basta essere belle, giovani, desiderate per accorciare i tempi del successo, per obliare la propria ignoranza, per difendere il cattivo uso dell’intelligenza, dell’anima e del corpo.
Se il potere dell’uomo e la strumentalità della donna s’incrociano e s’intendono, dove la parola amante non c’entra più niente, è inevitabile che la donna divenga niente altro che un gingillo da usare, per gioco, per sentirsi potenti di tasca e di corpo, per credere di contare di più in questo mondo.
Ma se, infine, questi signori, e signorine, si rendessero conto che pochi, e pochissime, esemplari come loro sono passati alla storia, e solitamente in modo tragico, forse dovrebbero meditare sulla vaghezza della vita terrena e magari dedicarsi ad opere degne quanto sconosciute.