di Elisabetta Righi Iwanejko
Alle elezioni generali honduregne del 28 novembre per l'elezione del Presidente e il rinnovo del Congresso nazionale, contestualmente alle elezioni del Parlamento centro-americano, la candidata dell’opposizione di sinistra del partito Libre (Partido Libertad y Refundación) Xiomara Castro ha vinto su Nasry Asfura, il candidato del partito PN (Partido Nacional), un ricco uomo d’affari e sindaco per due mandati della capitale.
La 62enne leader socialdemocratica si è candidata con un programma anti corruzione con la promessa di mettere fine a quello che lei ha descritto come un “narco stato”. Affronterà grandi sfide come presidente del paese centroamericano. La disoccupazione è superiore al 10%, l'Honduras settentrionale è stato colpito da due grandi uragani lo scorso anno e le bande di strada sono molto presenti con i loro racket di estorsioni e violenze, spingendo la migrazione verso gli Stati Uniti. Per questo saranno molto importanti i rapporti con gli Usa e i negoziati che verranno avviati con l'amministrazione Biden sulla questione migranti.
La vittoria della moglie dell’ex presidente Manuel Zelaya ha messo fine a una dozzina di anni di governo conservatore, riportando al potere la sinistra per la prima volta da quando Zelaya è stato deposto con un colpo di Stato del 2009. I sostenitori della Castro hanno salutato i risultati come un trionfo.
Il presidente uscente, Juan Orlando Hernandez, non poteva ricandidarsi, avendo terminato due mandati. Accusato di traffico di droga, rischia di essere incriminato per narcotraffico negli Stati Uniti, una volta che cesserà la sua immunità da presidente. Suo fratello sta scontando l'ergastolo negli Stati uniti per traffico di droga.
L’Honduras è tra i paesi più violenti del mondo, anche se di recente i tassi di omicidi sono diminuiti; in molti lasciano il paese diretti negli Stati Uniti, in fuga dalla grave disoccupazione e dalla violenza delle bande criminali. L’America centrale è anche un punto di transito chiave per il traffico di droga, e c’è preoccupazione per la crescita dell’autoritarismo dei governi.
Il voto ha anche provocato tensioni tra Pechino e Washington dopo che la Castro ha detto che avrebbe aperto relazioni diplomatiche con la Cina, con conseguente crisi dei legami con Taiwan, alleata degli Stati Uniti.
L’amministrazione Usa si è congratulata con l’Honduras per il processo elettorale svoltosi tutto sommato in modo corretto, dopo che numerosi osservatori elettorali nazionali e internazionali hanno monitorato il voto, e la Casa Bianca ha espresso la volontà di collaborare con la nuova amministrazione di Xiomara Castro.
Oltre alla presidenza, gli elettori stanno anche decidendo la composizione del Congresso di 128 membri, più i funzionari di circa 300 governi locali. In queste elezioni generali il partito Libre ha vinto anche i sindaci delle maggiori città del paese. I candidati filogovernativi hanno già riconosciuto la loro sconfitta. La Castro assumerà il potere il 27 gennaio 2022.