di Alessandra Palombo L’impagliatrice Con gesti rapidi e decisi, quasi imbastisse un orlo, Beppina, seduta sui gradini, senza sbagliare un nodo, intrecciava, al sole, cordini di paglia o midollino; praticamente per la strada, la sedia sfondata riacquistava dignità grazie a mani un po’contorte per l’artrite.
Con gesti rapidi e decisi,
quasi imbastisse un orlo,
Beppina, seduta sui gradini,
senza sbagliare un nodo,
intrecciava, al sole, cordini
di paglia o midollino;
praticamente per la strada,
la sedia sfondata
riacquistava dignità
grazie a mani un po’contorte
per l’artrite.
“Beppina era una donna creativa. Non solo impagliava sedie con un’abilità che nessuno in paese avrebbe mai più avuto, ma aveva creato lungo la strada un giardino fiorito che a seconda delle stagioni donava ai passanti colori e profumi diversi. Ora là dove c’erano piante e fiori , il muro è nudo. “(a.p.)