L'ITALIA CHE VERRA' HA BISOGNO DEL TALENTO DELLE DONNE

da | Apr 17, 2020 | Appelli, Comunicati

Comunicato Stampa degli Stati Generali delle Donne

 

Dal mondo del lavoro, delle professioni, delle imprese femminili. L'Italia che verrà ha bisogno del pensiero e del talento delle donne!  

Occorre un nuovo paradigma che tenga conto dell'ambiente, della sua salvaguardia, dei cambiamenti climatici e che soprattutto tenga conto della visione delle donne, abituate da sempre a stare in trincea e quindi determinate e competenti a risolvere situazioni di grande impatto sociale ed economico.

In questi giorni abbiamo assistito alla ridda dei nomi che compongono le diverse task force del Governo nate per far fronte alla cosiddetta fase 2, la fase della ripartenza. Tanti proclami, tanti interventi da donne impegnate in politica per sensibilizzare il governo verso una scelta che tenesse in conto il pensiero, il talento e le competenze delle donne.

Ma tutto ciò non è avvenuto, le donne non saranno le protagoniste della ripartenza.

L'Italia continua a non essere un Paese per donne.

Dell’idea originaria, che prevedeva il coinvolgimento del Governo, dei rappresentanti dei Governatori regionali e dei Sindaci, Associazioni di categoria, Pubblica amministrazione, imprese, sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori, non è rimasto più nulla se non appunto un’idea originaria.

E’ giunto il momento di dire “MoBasta!”

E' inaccettabile che le donne, da sempre impegnate nella costruzione di una società più inclusiva e giusta non solo nell’ambito del lavoro di cura della casa, in attività economiche e sostegno al welfare, del terzo settore, dei rapporti e delle relazioni, non vengano coinvolte nelle scelte per il futuro e le prospettive stesse del nostro Paese, dei nostri territori, delle nostre comunità, della nostra economia.

Se è vero che la ripartenza avrebbe dovuto rappresentare un’occasione di cambiamento positivo, di rinascita e di opportunità per correggere limiti e fragilità di un sistema economico, sociale e sanitario, possiamo dire a voce alta che se non si corregge il tiro sarà un’occasione persa! Ma ancor più grave è la mancanza di riconoscimento del lavoro di tutte le donne impegnate in prima linea, del valore di un impegno che ha garantito la tenuta sociale ed economica di un paese in difficoltà.

Le donne in questa crisi ci sono state, hanno lottato, supportato e sopportato mille difficoltà, è impensabile e inaccettabile che non trovino un’adeguata rappresentanza nei centri di decisione pubblica e collettiva.

Le donne devono essere protagoniste della ripartenza.

La politica deve fare un passo avanti di cambiamento positivo: l'Italia che verrà ha bisogno del pensiero e del talento delle donne!

Questo il testo della lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Governo. Per conoscenza è stata inviata anche al Presidente della Task Force per la ricostruzione Vittorio Colao.

Per firmare compilate il format sul sito
https://www.statigeneralidelledonne.com/

o inviate una mail con Nome e Cognome a
isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com

Riferimenti:
Cell.366 2554736

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Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Al Prof. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio

Al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli

Alla Ministra Pari Opportunità Elena Bonetti

Al Presidente della Camera Roberto Fico

Alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati

Per conoscenza a Vittorio Colao e ai componenti della “task force” per la ricostruzione.

Agli organi di stampa

Gli Stati Generali delle Donne di ogni Regione italiana in collaborazione con centinaia di imprese femminili italiane e di libere professioniste, da subito in prima linea con task force di supporto nei territori per far fronte all'emergenza sanitaria e lavorativa svolgendo ruoli e funzioni determinanti per la tenuta sociale e la vita quotidiana e affrontando le nuove difficoltà di una nuova modalità di svolgimento del lavoro, oltre al lavoro di cura già abitualmente svolto,

ribadiscono

il proprio dissenso sulle modalità di reclutamento, svolgimento e comunicazione dell'impegno e della partecipazione delle donne che vivono in Italia per la cosiddetta fase di ricostruzione messe in atto dal Prof. Conte in questi giorni.

Non esiste in questa nuova Task Force una adeguata presenza delle donne tra i protagonisti economici, politici e scientifici della gestione della crisi COVID-19.

Nello specifico la recentissima Task force governativa risulta composta per l’80% da uomini, solo quattro donne su diciassette!

Occorreranno invece più donne per affrontare l'emergenza e la ricostruzione, più donne impegnate nel sociale, nell’imprenditoria, in politica, più donne che hanno un radicamento sui territori e quindi una conoscenza di quelle che sono le difficoltà da affrontare. La fase della ripartenza, che riguarda il futuro di tutte e tutti e le prospettive stesse del nostro Paese, non può prescindere dal talento e dal pensiero delle donne. E’ doveroso condividere scelte e responsabilità, e affinché la ripartenza rappresenti un nuovo inizio, un’occasione di rinascita e di cambiamento ma anche un’opportunità per superare limiti e difficoltà economiche e sociali messi a nudo da questa emergenza drammatica, è assolutamente prioritario che la task force sia contaminata dal pensiero delle donne.

In questa fase, il nostro paese ha bisogno di cura, di quella condizione, di quel ruolo a cui storicamente le donne sono state relegate e che ora diviene l’imperativo categorico per uscire dall’emergenza e costruire il futuro.

È giunto il momento di riconoscere e sostenere il valore sociale ed economico del lavoro delle donne sulle quali, ancora oggi, ricade l’intera responsabilità del focolare domestico e del lavoro fuori casa.

E’ l’occasione per un cambiamento positivo che porti al riconoscimento del lavoro delle donne e della loro funzione indispensabile per il bene, lo sviluppo, la crescita sostenibile, equa e solida del nostro Paese.

L' Italia che verrà ha bisogno del talento e delle competenze delle donne.

Il nuovo “Piano Marshall del 2020” dovrà avere la firma, la determinazione, la forza e le competenze di molte donne impegnate negli studi professionali, nelle imprese, nelle scuole, nel sociale e nel mondo del lavoro.

Abbiamo da giorni chiesto la necessità di attivare un insieme di competenze del mondo della scienza, dell'economia, della cultura, e della sostenibilità.

Il ruolo delle donne deve essere valorizzato e ascoltato ad ogni livello della scala decisionale per ricoprire incarichi rilevanti grazie alle nostre competenze, al nostro senso di responsabilità e alla nostra capacità di problem solving nell’interesse dell'intero Paese.

Noi donne professioniste, insegnanti, imprenditrici ci sentiamo prese in giro per le task force nascenti che non hanno tenuto conto della parte produttiva del nostro Paese: alla Task Force del prof. Conte si è affiancata la task force della Ministra Pisano – con pochissime donne – e poi quella della Ministra Bonetti, definita “Per un nuovo Rinascimento”, i cui criteri e, soprattutto, la cui visione non ci sono chiari.

La nostra concretezza ci impone un richiamo forte alle Istituzioni, non per richiederne legittimazione, ma per dare uno sguardo di concreta e fattiva collaborazione per il duro lavoro che caratterizzerà i mesi che verranno.

Chiediamo

quindi che da subito, all’interno delle Task Force costituite e da costituirsi, si chiamino a raccolta donne che vivono nel mondo delle imprese, delle professioni e della scuola e che siano inserite in numero sempre crescente per attivare il vero cambiamento e ad intraprendere nuove strade per raggiungere gli obiettivi che questo paese si sta dando.

L’uguaglianza di genere è principio fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, per prevenire i conflitti, superare le divisioni e affrontare le cause profonde della disuguaglianza, dell'instabilità e dell'ingiustizia ed ora per superare l'emergenza del COVID-19.

Noi donne siamo agenti di un cambiamento sociale lento e armonioso, una nuova icona di intraprendenza e libertà, espressione di un mondo ricco di esperienza, complesso e radicato sui territori. Con noi sono collegate circa un 1.000.000 di donne con cui ogni giorno condividiamo storie di vita e di lavoro per tracciare insieme un percorso di rinascita con la quotidiana arte del saper fare. Abbiamo bisogno di lavoro di qualità, di territorio e risorse naturali per le generazioni future, di omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini e le cittadine, di cultura come veicolo e spazio di coesione.

Chiediamo

– il supporto per l’internazionalizzazione delle imprese

– istruzione e formazione di alto livello per le nuove professioni

– vero accesso al credito facilitato

– supporto per il trasferimento delle competenze anche tra settori diversi

– servizi europei di “area vasta”, uffici di supporto nelle province

– supporto nel passaggio generazionale

– segnalazione targettizzata, anticipata e semplificata di call e bandi

– fondi a supporto di una formazione “adeguata al reale” per le lavoratrici

– servizi per il rinforzo delle relazioni con i dipendenti e il miglioramento della qualità della vita e della sicurezza in azienda

– formazione e training per un modo “contemporaneo” di lavorare con la convivenza con il COVID-19.

– formazione professionale e fondi dedicati per supportarne i costi, da parte degli esperti di finanza alternativa e sostenibile

– tutoring professionale (e fondi dedicati per supportarne i costi) per accedere con consapevolezza ai finanziamenti anche “dal basso”

– disponibilità di normativa e definizioni univoche

– metodi e strumenti coerenti ed adeguati per monitorare la performance di impresa e il gender gap per la ricostruzione

– capitalizzazione degli strumenti disponibili

– comunicazione strategica, professionale e multicanale di informazioni statistiche (gender analysis)

– supporto per la digitalizzazione dei processi

– maggiore informazione, formazione e indirizzo delle donne verso le STEM + A

– formazione professionale per le imprenditrici e le professioniste (e i policy maker) sul potenziale della cultura

– supporto in materia di riconoscimento del DNA (le vocazioni territoriali) di un territorio e pianificazione per l’innovazione socio-economica

– necessità di mediatori culturali tra mondo scientifico e mondo della cultura

– strumenti finanziari e accesso al funding per supportare la cultura come leva per la crescita economica e la nascita di nuove imprese

– normativa e definizioni flessibili e adatta a riconoscere e mappare l’innovazione

– apertura di visione e capacità di lettura delle aziende in evoluzione

– supporto per sviluppare inclusione e modelli win-win

– facilitazione degli strumenti per fare rete

– finanziamenti e liquidità per le start-up opportunamente modellati

– supporto per le fasi di start-up e scale-up

– stimolo per gli investimenti in R&D

– semplificazione dei processi e delle procedure

-rendicontazione dei risultati (audit in azienda) invece che dei costi (controllo amministrativo della documentazione)

– garantire un diritto all'innovazione anche per le PMI

– formazione sul linguaggio dei dati, loro modalità di rappresentazione e condivisione.

Insieme alle imprese dei vari settori chiediamo altresì una vera liquidità per far fronte alle oggettive difficoltà di questi mesi e ad una sempre più necessaria sburocratizzazione e semplificazione delle richieste di CIG e delle indennità proposte nei vari DPCM.

Siamo da subito a disposizione per un apporto fattivo alla fase della ricostruzione. Rinunciare al pensiero delle donne, al sapere e alla cultura femminista non è vantaggioso per le scelte che verranno.

 

12 aprile 2020

Prime firmatarie

Isa Maggi, Stati Generali delle Donne
Maria Lippiello, Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Donne
Mirella Giannini, Stati Generali delle Donne Puglia
Rosaria Nelli,Stati Generali delle Donne Hub
Grazia Strisciulli, imprenditrice Impresa Donna
Daniela Scotto di Fasano, psicanalista
Melina Martello, psicologa
Mariella Berra, Stati Generali delle Donne Piemonte
Maria Ludovica Agrò, Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Donne
Laura Moschini, Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Donne
Maria Luisa Chiofalo, docente universitaria
Aurelia Perego, Stati Generali delle Donne Monza e Brianza
Marta Ajò, giornalista