di Sonia Berti
She-cession è il neologismo creato per raccontare lo stop dell'economia femminile in questo anno di pandemia. Gli si oppone, in questo momento di “ripartenza”, un termine che ci piace molto di più: la She-covery, un rilancio post crisi, ma al femminile.
Al Women’s Forum Global Meeting 2020 qualche dato positivo, tra i molti non proprio incoraggianti, è venuto fuori grazie un sondaggio realizzato da Ipsos su 3.500 cittadini delle nazioni G7 (Italia, Usa, Germania, Francia, Regno Unito, Canada e Giappone): il 91% considera una priorità superare il gender gap, il 78% sostiene che un maggiore accesso delle donne al settore Stem e Ai potrebbe portare benefici per la società e crescita.
Buone premesse, ma i fatti?
Notizia degli scorsi giorni è la nascita del Women's Forum G20 Italy, che si terrà dal 17 al 19 Ottobre a Milano, in collaborazione con il Politecnico di Milano. Il board è composto da 25 personalità italiane del mondo delle Istituzioni, dell'industria, dell'economia, dell'università e della scienza, che dovranno individuare priorità, linee guida e obiettivi strategici da presentare ai Leader del G20. Ma anche, e soprattutto, azioni molto concrete ed incisive affinché alle donne sia riconosciuto un ruolo, al pari degli uomini, per il rilancio economico e sociale fornendo un completo cambio di paradigma.
Durante l'evento verrà lanciato anche il Barometro del Forum delle Donne sull'uguaglianza di genere, misurando nei Paesi del G20 la realtà e la percezione. Si tratta di uno strumento potente che fornirà una guida e avviserà della necessità di profondi cambiamenti verso l'uguaglianza di genere.
«È una grande sfida e per questo desideriamo ringraziare le donne e gli uomini formidabili che hanno accettato di far parte dell'Advisory Board Italy, credendo in questa iniziativa e sostenendola con impegno e determinazione», ha sottolineato per il Women's Forum for the Economy and Society Chiara Corazza.
Questa campagna, ha però un’altra faccia, più “nazionale” se così possiamo definirla: è la faccia di tutte le associazioni e le organizzazioni che si sono unite nella campagna Donne per la salvezza, inviando una lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Draghi. «L'occupazione femminile deve crescere. – si legge nel messaggio – Siamo ultimi in Europa per occupazione delle giovani dai 25 ai 34 anni e penultimi per altre fasce di età».
Le associazioni si rivolgono al premier indicando gli strumenti fondamentali per ridurre le differenze tra i sessi: asili nido, servizi sanitari territoriali, strutture per l'assistenza di anziani, disabili e soggetti bisognosi, attività e servizi di contrasto alla violenza contro le donne, compresi centri anti violenza e case rifugio.
Ma quello che davvero chiedono è di diventare protagoniste delle scelte: quelle che verranno effettuate nei prossimi giorni e in tutte quelle future. Chiedono di far parte dei “soggetti con i quali l’esecutivo si confronterà, nei prossimi incontri istituzionali”.
Uno slancio bellissimo: impegniamoci perché sia d'impatto!