Viaggio nella rappresentanza di genere in Italia, di Francesca la Forgia – Progedit Ed.
Locali per soli uomini, come per i vecchi pub inglesi, è la calzante espressione con cui definiamo i luoghi decisionali al maschile.
E quello che vi presentiamo è il racconto della strada già percorsa e da percorrere sulla rappresentanza di genere in Italia. Certe che non basti e che serva una seria autoriforma della politica. Dalla novella costituzionale del 2003 il principio di uguaglianza di cui all’art. 3 è stato affiancato dal principio delle pari opportunità di cui all’art. 51, la cui precettività comporta un obbligo di risultato. Eppure fioccano giunte al maschile, si fatica a far approvare leggi elettorali regionali di genere, troppo timidi sono i passaggi in economia.
Allo stesso tempo, la legge elettorale europea ha dovuto contemperare una disciplina transitoria per il 2015 prima della preferenza alternata di genere e non da ultimo, manca un degno meccanismo di riequilibrio di genere per la legge elettorale nazionale e rischiamo di ritrovarci un Senato con pochissime donne. Un libro che aiuta a capire i meccanismi della esclusione ancora vigente per intraprendere nuovi percorsi prammatici e normativi.
Francesca la Forgia, avvocata, si occupa, sin dalla guerra di Bosnia, di diritti delle donne. Del lavoro a favore della rappresentanza di genere lasciano traccia i suoi ricorsi, il contributo al Rapporto Ombra 2011 sulla CEDAW, la coredazione del 50/50 pugliese, lezioni e seminari di diritto costituzionale sessuato, impegno nel collegio sull’incostituzionalità della legge elettorale europea, studi sulla legge elettorale nazionale e sulle riforme, sulle leggi regionali e sulle città metropolitane. Blogger esterna della 27esima ora del “Corriere della Sera”, ha scritto a più mani C’è un’Italia migliore (Fandango, 2011).