Una donna tra Italia, Francia e Austria
Maria Luisa D’Asburgo – Lorena, meglio nota inItalia come Maria Luigia, nacque a Hofsburg, il palazzo imperiale viennese, il 12 dicembre 1791, figlia primogenita dell’arciduca Francesco Giuseppe Carlo e della sua seconda moglie Maria Teresa di Borbone – Napoli. Divenne in seguito la duchessa più amata dai Parmigiani. Nel raccontare la storia della sua vita non si può prescindere dalla storiaeuropea di quel periodo, dato che Maria Luisa si trovò suo malgrado a giocare un ruolo fondamentale nei delicati equilibri che andavano delineandosi in Europa prima e dopo il Congresso di Vienna.
Passò un’infanzia spensierata a Vienna, lontana dalla guerra che l’Austria stava combattendo contro la Francia dove, fra l’altro, era stata decapitata la sua Prozia Maria Antonietta. Era molto legata al padre, che diventerà poi l’Imperatore Francesco II, mentre il rapporto con la madre risultò freddo e pieno di conflitti. Fu educata in modosemplice, seguendo i dettami della religione Cattolica, con il proposito di renderla una donna docile ed obbediente. Dimostrò immediatamente una grande predisposizione per la musica e per l’arte: studiò pianoforte e canto, oltre che essere incoraggiata nel suo amore per i fiori e per l’arte culinaria. Studiò l’Italiano, che era la lingua dei suoi genitori, e il Francese, mentre il Tedesco rimase una lingua particolarmente oscura per lei.
Nonostante la lontananza geografica dalla guerra che infuriava contro la Francia, crebbenell’eco delle battaglie che venivano combattute e nell’odio, che le fu instillato soprattutto dalla matrigna Maria Ludovica d’Este – sposata dal padre dopo la morte dellamoglie e che divenne un punto di riferimento e grande amica di Maria Luigia, contro Napoleone Bonaparte, che lei vedeva come un diavolo venuto sulla terra, l’Anticristo che avrebbe rovesciato la Chiesa e le monarchie europee. Nel frattempo il padre, per paura che Napoleone distruggesse il Sacro Romano Impero, elevò l’Arciducato d’Austria in Impero proclamandosi Imperatore col nome di Francesco I.
Nel 1805 Napoleone diede una svolta alla guerra sconfiggendo sonoramente l’esercito austriaco ad Ulma ed entrando a Vienna, mentre Maria Luisa scappava in Ungheria con la famiglia. Nel dicembre dello stesso anno Napoleone vinse la decisiva battaglia di Austerlitz e a cui seguì la pace di Presburgo (1806) da cui l’Austria uscì con la perdita di molti territori, mentre il Sacro Romano Impero cessava definitivamente di esistere.I conflitti fra Francia ed Austria ripresero poco dopo, nel 1809, finita in modo ancora più sconveniente per l’Austria.
A seguito di un attentato alla sua vita Napoleone, che non aveva figli legittimi, decise di divorziare dalla prima moglie e l’imperatore Francesco I, consigliato dal principe di Metternich, non esitò a sacrificare la figlia alla ragion di stato, facendola sposare all’uomo che, fin dalla prima infanzia, le avevano insegnato ad odiare. Le nozze ebbero luogo per procura a Vienna l’11 marzo 1810 d il giorno dopo la diciottenne Maria Luigia si trovò a viaggiare verso Parigi, dove, per quattro anni, rivestì i panni di Imperatrice dei Francesi, senza che questo le conferisse alcun ruolo politico e dove non riuscì a farsi amare a corte, un po’ per il suo carattere schivo, un po’ perché era pur sempre la nipote dell’odiata Maria Antonietta.
L’uomo aveva sposato, invece, si dimostrò invece un marito premuroso e molto attento nei confronti della giovane moglie e, a dispetto dell’odio che aveva provato fino ad allora, si affezionò sinceramente al marito e, mentre l’atro di Napoleone andava offuscandosi, si ritrovò a vivere divisa fra l’amore per il padre e quello per il marito. Caduto Napoleone lei smetteva di essere imperatrice dei francesi, ma rimaneva la figlia di Francesco I d’Austria e la preoccupazione del padre fu quella di tutelare il suo diritto di sovranità del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, attribuitole nel 1814 dal trattato di Fointanebleau.
A Vienna Metternich, per timore che Maria Luigia si ricongiungesse a Napoleone, gli affiancò un uomo di sua fiducia, il generale Adam Albert, conte di Neipperg, che si era distinto nelle campagne contro Napoleone e che era stato impiegato nella cancelleria di Vienna portando a termine con successo delicate missioni diplomatiche. Era un uomo di 39 anni, che amava la musica e suonava il pianoforte e di cui Maria Luisa si innamorò profondamente e, con lui al suo fianco, entrò a Parma il 20 aprile 1816. L’attribuzione agli austriaci del Ducato accrebbe notevolmente l’influenza dell’Austria sugli stati regionali italiani: di fatto si parlò di un “protettorato austriaco”, e certamente i margini di autonomia rispetto a quanto indicato da Vienna erano molto ridotti, tuttaviagettando uno sguardo sui 30 anni di Ducato se confrontati alla dura repressione che contraddistinse il clima degli altri stati regionali che si trovavano sotto l’Austria, spiccano una “paternalistica mitezza” ,una “relativa equità amministrativa” e una “libertà di fatto” altrove introvabili in quel periodo (Della Peruta, p. 471).
In Maria Luigia iniziava a prendere forma una nuova coscienza del modello di sovrana al quale far riferimento: dopo Vienna e Parigi probabilmente Parma doveva sembrare una sistemazione particolarmente modesta, eppure nei suoi scritti epistolari risulta particolarmente felice della sistemazione, dove poteva vivere il suo amore privato per Neipperg senza ripercussioni, dando alla luce due figli. Alcuni anno dopo avrebbe affermato: «Amo meglio che il mondo conosca le mie debolezze di donna, anzichéun’ingiustizia da regnante» (Bazzi-Benassi, p. 374). Nell’agosto 1821, morto Napoleone, sposò morganaticamente Neipperg.
teatro-regioNel suo Ducato, dove aveva italianizzato il suo nome in “Maria Luigia”, divenne immediatamente popolare grazie a lavori pubblici, beneficenza e opere caritative. Fu messo a punto un nuovo codice civile, considerato piuttosto avanzato. Diede molta attenzione al decoro architettonico, facendo arrivare Parma ad essere chiamata “Petit Paris” ed inoltre fece costruire un monumentale teatro, imponendo una politica di prezzi bassi per le rappresentazioni teatrali in modo da favorire l’accesso a teatro ai ceti meno agiati. Il suo interessamento riguardò anche l’orchestra Ducale, la Biblioteca, il Museo di antichità, l’Accademia di belle Arti e la Pinacoteca.
Alla morte di Neipperg però venne meno la capacità di mediare fra le direttive di Vienna e le aspettative dei parmigiani ed i successivi funzionari, specialmente il barone Verklein, attirarono le antipatie locali e riuscì a convogliare contro di sé la protesta della piazza nel febbraio 1831. L’adesione di Parma ai moti liberal-costituzionali ferì profondamente Maria Luigia, che si rifugiò a Piacenza sotto la protezione dell’esercito austriaco, dopo aver liquidato l’incapace ministro.
Tornò a Parma e si distinse ancora una volta per la mitezza delle pene inflitte ai liberali, ma questo non bastò più a riannodare un legame che si era inevitabilmente spezzato.
Dopo la morte del figlio Napoleone Francesco per tisi nel 1832 e quella del padre sposò il conte Charls-Renè de Bombelles.
Morì a Parma il 17 dicembre 1847 di pleurite reumatica.
di Jenny, per Bambole spettinate Divaole del focolare