di Daniela Carlà
La campagna di Noi Rete Donne ha arricchito di contenuti l'idea di partenza oltre 10 anni fa: “se non è paritaria non è democrazia”
Perché una campagna intitolata “Mettiamoci la faccia?”. Per molte buone ragioni, riconducibili alla peculiarità della storia di Noi Rete Donne (NRD), nata oramai più di 12 anni fa con caratteristiche del tutto particolari.
NRD è informale, vi si contribuisce individualmente, apportando il valore delle proprie esperienze e competenze.
Non ci siamo mai incontrate dal notaio, non abbiamo organi e statuti, non nominiamo “cape”, non siamo alla ricerca di novelle guru, non abbiamo e non cerchiamo finanziamenti, né pubblici nei privati.
La valorizzazione delle competenze non è per noi una circostanza contingente, una sorta quasi di moda temporanea dovuta alla drammaticità del presente, ma è una necessità intrinseca all’operare serio e rigoroso, all’elaborazione e agli approfondimenti necessari per proseguire con esiti positivi nella realizzazione della Democrazia Paritaria.
Noi Rete Donne ha anche promosso negli anni scorsi l’Accordo per la Democrazia Paritaria, costruendo sinergie e definendo un protocollo condiviso tra oltre 60 associazioni.
L’Accordo ha costituito un’esperienza significativa e, forse, irripetibile per l’operare comune tra le associazioni storiche femminili e femministe e quelle sorte più recentemente.
I risultati sono stati indiscutibili.
Uno tra tutti: l’attuale Parlamento è quello con il più alto numero di donne nella storia della Repubblica. Sappiamo che non è sufficiente, ma gli evidenti passi in avanti che ci sono stati vanno riconosciuti.
Noi Rete Donne è nata per diffondere la doppia preferenza di genere e per avanzare proposte per il consolidamento e lo sviluppo della democrazia nel nostro paese, garantendone l’evoluzione paritaria. Non a caso lo slogan di riferimento è sempre stato ed è tuttora “se non è paritaria non è democrazia“.
NRD ha sempre saldato l’obiettivo della Democrazia Paritaria con quello del contrasto all’illegalità e alla corruzione, perché la democrazia non è una scatola vuota, un contenitore ma la migliore forma di governo nell’interesse concreto delle persone. Siamo sempre state convinte che non si possano scindere gli aspetti quantitativi da quelli qualitativi, che occorra invece lavorare molto per fare emergere i vantaggi per tutti quando a decidere sono le donne e quando si garantisce il riequilibrio di genere a tutti i livelli.
E ovvio che ciò che fa la differenza è che nei luoghi di potere a decidere siano donne libere, autonome, non cooptate dagli uomini, competenti, non pallide copie dei maschi.
Qualcuno direbbe forse divisive, ma consideriamo questo il segno della degenerazione della sciatteria del dibattito politico nel nostro paese e del cattivo funzionamento dei meccanismi di selezione della classe dirigente.
Le donne nella nostra rete hanno invece competenze riconosciute, formazione diversificata, esperienze molteplici. La rete è promossa e coordinata da me e Marisa Rodano, alla quale va tutta la nostra riconoscenza. È il nostro punto di riferimento ed esempio concreto di come si intrecci l’impegno per la democrazie con quello per la liberazione femminile.
Tutte le amiche contribuiscono a Noi Rete Donne in modo diversificato, ciascuna con la propria esperienza, il proprio orientamento politico e culturale, le proprie peculiari competenze da valorizzare proprio perché differenti. Sono diverse le motivazioni dell’adesione e del coinvolgimento per le quali ciascuna ha scelto la rete, così come differenti sono i vissuti e le competenze di ciascuna. Siamo in tante, la rete è politicamente trasversale, l’approccio ai temi è sempre interdisciplinare.
Abbiamo voluto rendere ciò visivamente palpabile attraverso la nostra campagna “Mettiamoci la faccia“. Insomma, le motivazioni e le implicazioni per la scelta di Noi Rete Donne sono tante quanto sono le amiche che ne fanno parte.
Cerchiamo di costruire percorsi comuni ed elaborare proposte innovative, individuando strumenti e percorsi per renderle praticabili, consapevoli pure che quando si è innovative il consenso non è scontato, neppure tra le donne.
Negli anni della pandemia abbiamo lavorato molto, nuove amiche si sono avvicinate a Noi Rete Donne, spesso senza conoscersi personalmente. La campagna serve anche a questo.
Ci siamo presentate al nostro interno e al tempo stesso abbiamo cercato di trasmettere il messaggio della Democrazia Paritaria come racconto collettivo.
La pandemia ci ha consegnato un compito difficile e stimolante, siamo impegnate per una nuova leadership che sprigioni coesione accogliendo le differenze, che operi dentro e fuori le istituzioni saldando l’evoluzione della democrazia in senso paritario con le trasformazioni della scienza e della tecnica. Eccoci. (vedi album completo)
fonte: NoiDonne, 23/02/2022