L’iniziativa è sostenuta dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità Ebraica di Roma. Tra i tanti consensi finora ricevuti c’è quello di Mirella Serri, autrice tra gli altri del saggio Uomini contro: La lunga marcia dell’antifemminismo in Italia. “Dopo il 7 ottobre le manifestazioni pubbliche in Italia si sono moltiplicate. Ma quante di queste manifestazioni erano dedicate specificamente alla violenza contro le donne, ai bambini decapitati durante il feroce attentato del 7 ottobre? Nessuna», racconta l’intellettuale romano a Pagine Ebraiche.
C’è “un silenzio assordante sulle donne israeliane e sulla loro sofferenza”, ha detto. La violenza e gli stupri di massa “erano premeditati come atti intenzionali per schiacciare Israele”, ha ricordato Serri. Eppure, finora, le voci di protesta sono state deboli e insufficienti. Da qui la necessità “di fare molto rumore, perché l’accanimento contro le donne israeliane è un accanimento sulle donne di tutto il mondo”.
La maratona dell’oratorio, annuncia l’associazione Setteottobre, «sarà anche l’occasione per chiedere la liberazione delle decine di ostaggi ancora nelle mani di Hamas, di cui il mondo sembra essersi completamente dimenticato». E’ uno dei temi più cari all’associazione, insieme alla piena responsabilità del terrorista. Il 12 febbraio Setteottobre ha presentato una richiesta formale alla Procura presso la Corte penale internazionale dell’Aia “per l’indagine sui crimini contro l’umanità e sul genocidio commessi da Hamas”.
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