Al Prof. Giuseppe Conte Presidente del Consiglio Ufficio Segreteria del Presidente Palazzo Chigi Roma
Signor Presidente,
uno degli impegni su cui si misurerà il Suo Governo riguarderà molteplici nomine, tra cui quelle dei vertici delle partecipate di Stato. Indiscrezioni di stampa si sono già lanciate nel cosiddetto “totonomine”, secondo un costume che va dalla fantapolitica all’informazione da veti incrociati, all’autocandidatura.
Noi Rete Donne, attiva da oltre dieci anni in un’azione di sinergia fra Associazioni femminili e singole donne impegnate nella società e nelle istituzioni, al fine del conseguimento della democrazia paritaria, guarda con preoccupazione ai nomi delle personalità ipotizzati per ricoprire delicati incarichi in Enti, Authority o Società quali ENI, ENEL, CDP, Autorità delle Comunicazioni e Garante della Privacy e molte altre (si parla di un plotone di circa 400 incarichi) in quanto, tranne rare eccezioni riguardanti valide professioniste, sembra confermare una sorta di conventio ad excludendum al maschile, al massimo mitigata da poche cooptazioni senza oggettiva verifica sui curricula.
D’altronde, le decisioni in merito oggi sono prese prevalentemente da uomini. Ci è parso doveroso, pertanto, richiamare la Sua attenzione sull’esigenza di rappresentare, nell’identificazione dei candidati, entrambi i sessi operanti nella società italiana. Tanto più che, nel Suo discorso d’insediamento di questo Governo, Lei ha enunciato, fra le priorità, l’incentivazione “della partecipazione delle donne nel Paese e nel lavoro, ai vari livelli”. Un programma di Governo che auspichiamo tutte che si traduca in fatti.
Ci sono precedenti normativi di riequilibrio della rappresentanza dei sessi che hanno dato ottimi risultati, ad esempio immettendo nei CdA delle Società quotate donne di valore, con curricula eccellenti, secondo il dettato della Legge Golfo Mosca (L. 120/2011, rinnovata fino al 2022). E si potrebbero utilizzare metodi e criteri di selezione utili a consentire anche alle donne che possiedono i requisiti di concorrere alle nomine nei vertici.
In virtù di tali considerazioni, pertanto, e tenendo conto dell’imprescindibile esigenza di colmare l’incancrenito gap fra i generi, Le chiediamo, nell’interesse delle donne italiane, di rendersi garante, nell’elaborazione delle candidature per le suddette nomine, di un effettivo equilibrio fra i generi.
Ciò senza ricorrere al tradizionale alibi, facilmente confutabile, secondo cui “donne adatte non ci sono”. Ci sono, eccome.
Voglia gradire i sensi della più cordiale stima e considerazione
p. Noi Rete Donne
Daniela Carlà
Marisa Rodano
Annamaria Barbato Ricci
Andrea Catizone