Sì al ricorso dell’uomo: la sua azione non può essere qualificata come disconoscimento perché nessuna paternità legittima sussiste. Da valutare l’eventuale status di nato fuori dal matrimonio – Ordinanza, 21 febbraio 2018
Non si può registrare all’anagrafe come nato nel matrimonio il figlio venuto alla luce una volta decorsi 300 giorni dalla pronuncia della separazione giudiziale dei genitori o dalla data di comparizione dei coniugi davanti al giudice quando gli stessi sono stati autorizzati a vivere separatamente nelle more del giudizio di separazione.
Lo ha stabilito la Cassazione che, con l’ordinanza 4194/18, depositata il 21 febbraio dalla prima sezione civile, accoglie due motivi di ricorso di un uomo contro la decisione della Corte di appello.