L’obbligazione sussidiaria degli ascendenti viene meno quando la situazione di mamma e papà migliora e risulta comunque sufficiente a mantenere la famiglia pur tra grandi sacrifici – Sentenza, 28 giugno 2017
Basta il miglioramento delle condizioni economiche di un genitore a far venir meno l’obbligo dei nonni di contribuire al mantenimento dei nipoti anche se l’altro non adempie. Lo ha sancito il tribunale di Lecce con la sentenza 941/17, depositata dalla seconda sezione civile.
Una coppia si opponeva a un decreto con cui, su ricorso della madre di uno dei due, era condannata a versare 160 euro al mese a titolo di contributo per mantenere i figli. Come emergeva dall’istruttoria espletata, la nonna prestava assistenza dietro compenso a persone disabili, ma anche i genitori dei nipoti, oltre a percepire un’indennità di disoccupazione, riuscivano a sbarcare il lunario con lavori saltuari in alberghi e pagamenti in nero presso privati. Dunque, la situazione non era certo idilliaca ma nemmeno disperata, posto che la coppia poteva provvedere al mantenimento dei figli. Alla luce di tali cambiamenti avvenuti nel corso del giudizio, non c’era l’obbligo della nonna di provvedere ancora ai nipoti. Il tribunale salentino a questo proposito afferma che «l’obbligazione sussidiaria degli ascendenti viene meno, avendo i figli una migliore situazione lavorativa che, pur se difficilmente idonea a garantire la piena indipendenza economica, considerata unitamente alle risorse economiche della madre, è sufficiente a consentire il mantenimento della famiglia». Il decreto opposto era stato legittimamente emesso perché quando la domanda di opposizione venne presentata c’erano ancora tutti i presupposti per affermare l’obbligo dei nonni al mantenimento; di fronte, però, ai cambiamenti e ai miglioramenti delle condizioni economiche di uno dei genitori in particolare che, seppur percettore di redditi sporadici, può garantire il mantenimento ai figli, il decreto va revocato, non avendo rilievo l’inadempimento totale dell’altro genitore.