Non è obbligatorio il carcere agli indagati per violenza sessuale di gruppo
Nonostante i gravi indizi, la gradualità delle misure cautelari è imposta per estensione dalla giurisprudenza della Consulta
Potranno ottenere eventualmente anche gli arresti domiciliari gli indagati per lo stupro di gruppo, anche ai danni di un minore. E ciò benché sussistano gravi indizi di colpevolezza sul conto dei sospetti appartenenti al branco che si è reso responsabile del reato. La possibilità di applicare misure cautelari alternative scaturisce dalla sentenza 265/2010 della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’obbligo di disporre la custodia carceraria per reati dal contenuto analogo, sempre in tema di violenza sessuale: l’unica interpretazione possibile del dictum della Consulta, dunque, è estendere la possibilità di applicare misure diverse dalla carcerazione preventiva anche per gli indagati per il reato ex articolo 609 octies Cp. Lo stabilisce la sentenza 4377/12, pubblicata il primo febbraio dalla terza sezione penale della Cassazione.