Addio «potestà», c’è «responsabilità» dei genitori. Nati fuori dal matrimonio eredi di tutti i parenti. Cinque anni per disconoscere la paternità. Via al dlgs che completa la riforma – Sentenza del 16 dicembre 2013
Mai più figli e figliastri. Cade per sempre la distinzione tra prole legittima e naturale con il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri dopo il passaggio parlamentare nelle commissioni Giustizia per il parere di rito (in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale cfr. in allegato il testo su cui si sono pronunciati Senato e Camera).
Patrimoni senza matrimoni
Trova dunque piena attuazione la legge 219/12: scompare dal codice civile qualunque aggettivazione alla parola figli: da adesso in poi saranno tutti figli e basta, spiega il presidente del Consiglio Enrico Letta. Addio anche alla potestà genitoriale, sostituita dalla più moderna nozione di responsabilità genitoriale. È introdotto il diritto degli ascendenti a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L’unicità dello status di figlio, anche adottivo, determina rilevanti conseguenze sul piano patrimoniale: ora la nascita fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti e non soltanto con i genitori. Si riducono a cinque anni dalla nascita del bambino i termini per proporre l’azione di disconoscimento della paternità. E se i minori hanno capacità di discernimento devono essere sempre sentiti nei procedimenti giudiziari che li riguardano. Insomma: il legislatore recepisce la giurisprudenza della Corte costituzionale e della Cassazione anche quando interviene nella materia delle successioni portando a dieci anni il termine di prescrizione per l’accettazione dell’eredità per i figli nati fuori dal matrimonio e sopprimendo il diritto di commutazione in capo ai figli legittimi finora previsto per l’eredità dei figli naturali. L’unicità dello status di figlio determina sviluppi anche sul piano del diritto privato internazionale. Il testo del provvedimento è stato predisposto nell’ambito della commissione istituita presso la presidenza del Consiglio dei ministri.