Non solo escort

da | Ago 25, 2010 | Editoriali

Ma le donne sono solo escort o sanno fare altro?

Il dono della sintesi, del fare, dell’organizzare, del risolvere presto o subito le urgenze sono doni, od obblighi, a cui le donne sono abituate da sempre a perfezionare. Come avrebbero altrimenti trovato la capacità di governare la famiglia e crescere i figli? Di sostenere le incombenze derivate dalla mancanza di servizi? Di far quadrare i conti in economie difficili?

Eppure non c’è un comandamento aggiuntivo ai 10 più conosciuti, che determini tali funzioni.

Dunque sono la capacità, la volontà e la forza delle donne a supplire in forma concreta ciò che altrimenti sarebbe rinviato all’estemporaneità individuale o di gruppo.

Ma evidentemente queste cose sono marginali se stampa e media, nel nostro paese (come è avvenuto in questi ultimi giorni), danno un grande risalto ai casi delle escort che usano droga nelle discoteche piuttosto che ad altre qualificatissime cose che le donne, nel mondo, stanno facendo.

Poi, certo, ci sono anche le morte ammazzate ma, si sa, questi fatti sono solo notizie di cronaca appena accennate o esaltate dall’efferatezza e dalla morbosità; poi ci sono i casi di crimini insoluti che, guarda caso, riguardano sempre le donne, così come i casi di serial killer o di stalking ed allora si che si riparla di donne; notizie di tendenza, di moda, di tiratura.

Insomma donne e guai, non è una frase nata per caso nell’immaginario maschile.

Ma, consapevoli di dover ancora difendersi da una mentalità tenuta in piedi per opportunismo, le donne sono soprattutto cittadine attente ai fatti e alla politica che le governa.

Già, la politica, quella che le ha fatte faticare per decenni prima di riconoscere loro diritti e opportunità, almeno in parte.

Ma se il Time, la rivista americana più letta nel mondo e certamente più illuminata delle nostre, ha pubblicato la foto di una giovane afghana  deturpata (con naso e orecchie mozzate da una sentenza emessa da talebani e familiari consenzienti, per il solo fatto di non voler essere trattata come una schiava) senza compiacimento ma come documento di denuncia di un sistema politico brutale che domina con il terrore, nonché l’ingiusta sofferenza che le donne subiscono,  per riflettere, per intervenire e non solo per ricavarne insana curiosità vorrà dire che forse qualcosa si muove.

Per nostra fortuna, non siamo in Afghanistan e se andiamo in un negozio di parrucchiere, che a noi donne occidentali piace frequentare e frequentarci per parlare, leggere riviste, scambiarci i temi della quotidianità, riusciamo ancora farlo.

Così abbiamo appreso, sul settimanale Novella, che la signora ex-Bondi lamenta i comportamenti dell’ex marito e ministro della Repubblica, nei suoi confronti e del figlio, la mancanza di sostegno e di presenza, una passata violenza.

 E su questo le donne hanno tutte da dire la loro:

“Certo che si comporti così un politico di una maggioranza di governo che indica nel rispetto dell’individuo, della famiglia e dei minori potrebbe stupire. Invece no; probabilmente se si scava  la signora potrebbe essere in buona compagnia. Non sa che la politica è come un grembo-placenta che avvolge e partorisce anche figli “malformati”, mascalzoni, disubbidienti e cattivi?

Che per fare questo mestiere (una volta erano ideali) bisogna avere quel tanto di più di pelo nello stomaco, ma anche su tutto il corpo, per non farsi male e poter fare male meglio agli altri?

E non c’è posto dove più vige omertà e solidarietà fra uomini?

Non c’è politico che non abbia in sé una dose di cinismo che consenta di agire impunemente. Si aiutano solo i clientes, i portatori di consensi, quelli con cui si stringono mutui accordi. Mica s’immettono energie e talenti, che devono sudare la loro parte o fuggire, nossignore; si alimenta quel potere del favore che mercifica e continua  la discriminazione tra chi il potere lo gestisce e chi lo subisce.

A volte vengono a galla, ma comunque immaginiamo che ci siano anche tanti casi sommersi di ricatti,  ruberie,  regalie che girano dove gira il potere”.

Saranno pure chiacchiere, le nostre dal parrucchiere, ma noi donne abbiamo capito benissimo che questi piccoli individui, piccoli davanti la storia e all’universo, anche se loro non se ne accorgono,  non sono che pulviscoli di polvere destinati a perdersi nell’aria, dopo aver provocato qualche danno e qualche allergia, poi…puf!

Sono solo uomini; che spesso non hanno mestieri alternativi e capacità diverse dall’imbonimento e dall’uso della parola; persone che sono state beneficiate dal caso e dall’avventura; amanti che se avessero fatto i bidelli o i portieri non avrebbero trovato forse nessuna escort, attrice, velina, ecc. Pronta a fornire loro l’ebbrezza dell’eros e della trasgressione; personaggi che non lasceranno niente ai posteri storia e spesso danni nel presente. 

La politica nobile, quella che si occupava del governo della società, se lo è stata, ora on esiste più e questo si percepisce dalle cose più piccole, figuriamoci in un paese che fa acqua dappertutto, perché mica bisogna essere geni per capirlo, si può anche essere donne eh!

Una volta i politici avevano il contatto con la gente, i loro lettori e proponevano programmi e su quelli la gente cercava di capire per cosa avrebbero utilizzato quel voto; mica come adesso che voti una lista e prendi un pacchetto, anche con merce avariata.

Invece noi, che siamo portate a far nascere la vita, e a renderla vivibile, dobbiamo ancora vedere sfilare una serie di signori che al potere ci stanno da decenni, che si battono per rimanere ancorati alle loro sedie, alle loro automobili, ai loro servitori, alle loro apparizioni televisive, imbolsiti dal troppo star bene, dalle regalie, dal proprio egoismo, dall’immagine di eleganza e di vecchio del loro abito che non ci piace più.

Dols, luglio 2010