Recensione di Daniela Domenici
Superlativamente splendida questa biografia romanzata, della collana “femminile singolare”, che Francesca Monaco dedica a Paolina Leopardi, sorella di Giacomo, alla cui ombra è sempre vissuta; è una storia che si legge in un soffio, che lascia in un’apnea emotiva fino alla fine e da cui non vorresti riemergere tanta è la passione con cui l’autrice ha descritto questa donna straordinaria che non è stata soltanto la sorella del poeta ma anche una grande studiosa.
Perfetti gli esergo che Monaco pone all’inizio di ogni capitolo che contestualizzano storicamente le varie vicende raccontate e che sono brani tratti delle innumerevoli lettere della corrispondenza che Paolina ha intrattenuto sia con suo fratello che con alcune care amiche; ci sono anche estratti di poesie di Giacomo.
Commovente e struggente il desiderio, poi concretizzato, di Paolina di visitare, a distanza di anni, le tre città in cui è vissuto Giacomo, cioè Firenze, Pisa e Napoli dov’è morto assistito dal suo amico Ranieri. Complimenti di vero cuore per lo stile narrativo assolutamente superbo, denso, ricco e variegato, che ha contribuito a farmi innamorare di Paolina: bravissima!
Uscire dall’austero palazzo Leopardi, lasciarsi alle spalle Recanati e la sua gente pettegola: questo è il desiderio più grande di Paolina, ma anche il più difficile da realizzare. Vive in obbedienza alle rigide regole del padre Monaldo, moralista e conservatore, e della madre Adelaide, ossessionata più dalla religione e dal benessere economico che da quello dei propri figli.
È l’unica femmina in una famiglia di fratelli maschi ed è la sorella di un genio, la sua compagna di giochi durante l’infanzia, la sua copista nell’adolescenza e custode di scritti e sfoghi giovanili. L’ascendente che Giacomo fin da bambino esercita su di lei è molto forte, ma la vita di Paolina cambia nel 1830, quando lui lascia per sempre Recanati. Se il fratello può andarsene per seguire il suo destino di scrittore e poeta, lei è costretta a restare, docile prigioniera tra le mura domestiche.
Quello con Giacomo, però, è un filo rosso che la accompagna per tutta la vita, persino nei viaggi che, ormai sessantenne, compie in tutta Italia, ripercorrendo i luoghi dove il fratello ha vissuto, fino a raggiungerne la tomba a Napoli.
Emerge il ritratto di una donna coraggiosa, appassionata, straordinariamente colta e moderna, capace di trovare la sua libertà nonostante i limiti imposti dalle regole del suo tempo. Una donna che merita di uscire dall’ombra e risplendere di luce propria.