Per la famiglia, con la famiglia. Un augurio per il 2022 alle donne in Italia

da | Dic 31, 2021 | L'opinione

di Isa Maggi Stati Generali delle Donne

 

Come combattere l’inverno della denatalità?

Creando più posti di lavoro per le donne, infrastrutture sociali e assoluta parità nel congedo di genitorialità.

I dati statistici dimostrano che esiste una correlazione tra il tasso di occupazione femminile ed il tasso di natalità.

Nei paesi dell’Europa mediterranea, come ad esempio Italia, Spagna e Grecia, il tasso di natalità è molto basso e lo è anche il tasso di occupazione femminile.

Al contrario, nei paesi scandinavi o anche in quelli baltici, dove il tasso di occupazione è superiore al 70%, la natalità media è superiore a 1,7 figli.

Il problema dell’occupazione femminile è uno grave ostacolo alla crescita.

Nel 2020, solo una donna italiana su due (il 49%), tra quelle in età lavorativa ovvero compresa tra i 15 e i 64 anni, risultava occupata. A livello europeo, è il dato peggiore, in Germania, il tasso ha raggiunto il 73,2%.

Quindi se l’Italia è un paese che non cresce, sia in termini economici che in termini demografici, è necessario ripartire dall’occupazione femminile.

Occorre incentivare e sostenere l’ingresso, la permanenza e la progressione delle donne sul mercato del lavoro.

Occorre sostenere un nuovo modello di genitorialità parificando il congedo di paternità obbligatorio (attualmente pari a 10 giorni) a quello di maternità obbligatorio ( 150 giorni).

E’ un percorso possibile,in Spagna a partire dal 1 gennaio, il congedo di paternità obbligatorio sarà equivalente a quello di maternità.

I provvedimenti del Governo di questo fine anno si sono concentrati su aiuti per lavoratori/ici e aiuti per le famiglie, in particolare per chi è senza lavoro o è in difficoltà economica o sociale.

Si potrà anche andare in pensione in anticipo ma con quota 102, è previsto ancora il reddito di cittadinanza ma con paletti “anti furbetti”, è stata introdotta la riforma degli ammortizzatori.

Le misure pensate per favorire la natalità si sono ridotte alla definizione del congedo dei papà a 10 giorni, alla decontribuzione delle neomamme che rientrano al lavoro fino alla promessa di creare più posti negli asili.
In dettaglio:

CAMBIANO GLI AMMORTIZZATORI

Diventano universali e includono anche le imprese con meno di 6 dipendenti. Per queste Pmi l'aliquota sarà dello 0,50% mentre sale quella delle più grandi.
Ma chi non usa gli ammortizzatori per due anni avrà uno sconto del 40%. Il decalage della Naspi inizierà dopo 6 mesi, il contratto di espansione si userà a partire dai 50 dipendenti.

PENSIONI CON QUOTA 102, APE SOCIAL ANCHE PER MAESTRE E EDILI

I requisiti per lasciare il lavoro salgono a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) ma arrivano 600 milioni in tre anni per i lavoratori delle Pmi in crisi che potranno uscire con 62 anni. Si allarga la platea dell'Ape social, in cui entrano tra l'altro edili e ceramisti, estetisti, magazzinieri e anche le maestre. Prorogata Opzione donna senza revisione dei requisiti.

REDDITO DI CITTADINANZA

Per evitare che il sussidio diventi un disincentivo alla ricerca del lavoro vengono rivisti i criteri dell'offerta congrua, che si riducono a 80 km di distanza da casa per la prima offerta ma diventano “tutta Italia” alla seconda. Dopo due posti di lavoro rifiutati (finora erano tre) si decade dal beneficio. Ma già al primo 'no' si perderanno 5 euro al mese, con un decalage che si fermerà alla soglia dei 300 euro di sussidio. Per chi non si presenta almeno una volta al mese ai centri per l'impiego – salvo “comprovato giustificato motivo” – scatta la decadenza immediata. E lo stesso vale per chi non può sottoscrivere il Patto per il lavoro ma è vincolato da quello per l'inclusione sociale: ci si deve presentare ai centri anti-povertà per vedere i progressi fatti. Per aiutare i beneficiari a cercare lavoro, ci saranno i navigator per altri quattro mesi.

NEOMAMME LAVORATRICI

Arriva in via sperimentale per il 2022 il taglio del 50% dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri, dipendenti del settore privato. Vale al massimo 1 anno da quando si rientra dal congedo di maternità, che potrà essere prorogato di 3 mesi per libere professioniste, autonome, lavoratrici agricole e collaboratrici coordinate e continuative con un reddito sotto 8.145 euro, e in condizioni particolari.

IL CONGEDO DEI PAPA' SALE A 10 GIORNI

Qui la sperimentazione c'è già stata e ora la misura diventa strutturale: tutti i padri lavoratori dipendenti avranno diritto a stare a casa per 10 giorni alla nascita del figlio. Servono oltre 100 milioni all'anno.

PIU' ASILI

Garantire che almeno un terzo dei bimbi e delle bimbe tra i 3 e i 36 mesi abbiano un posto all'asilo: è la promessa del governo che aumenta di 75 milioni nel triennio il fondo di solidarietà comunale.

Un percorso lento di riforme per noi donne, forse troppo lento.

Chiediamo coraggio alle donne che al Governo e in Parlamento si occupano di noi

Ma lo chiediamo anche agli uomini.

Ci vuole coraggio, più coraggio

Speriamo che il 2022 sia l’anno del coraggio.