Per l’addebito non basta il dossier ma il detective deve dire al giudice che ha assistito all’infedeltà

da | Ott 5, 2016 | Anno 2016

Scritto del terzo in supporto della tesi del coniuge il dossier dell’investigatore privato, che non ha valenza pubblicistica: serve la prova orale nel processo di ciò che si appreso con percezione diretta – Sentenza, 4 ottobre 2016

Al coniuge che si ritiene tradito non basta la relazione del detective che ha incaricato di pedinare il partner per far scattare sulla controparte l’addebito della separazione, con tutte le conseguenze economiche del caso.

E ciò perché il dossier raccolto dall’investigatore privato costituisce un mero scritto del terzo in funzione di supporto testimoniale alla tesi della parte che ha ingaggiato il professionista: bisogna dunque acquisire la prova orale nel processo rispetto ai fatti che il terzo ha appreso con la sua percezione diretta. Insomma: se di infedeltà si è trattato, deve in qualche modo essere avvenuta sotto gli occhi della “barba finta”.

È quanto emerge dalla sentenza 5125/16, pubblicata dalla prima sezione civile del tribunale di Roma-