di Mariella Berra – Stati Generali delle Donne
Per il rilancio della economia piemontese, oltre al PNRR, sta prendendo forma il nuovo ciclo degli investimenti nei sei obiettivi generali previsti dal NGEU. Gli indirizzi generali di programmazione ispirati all’Agenda 2030 sono stati disposti dal documento strategico unitario (DSU 2021-27) e la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (SRSvS).
21 comuni (Torino, Asti, Biella, Vercelli, Verbania, Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Valenza Po, Novara, Borgomanero, Carmagnola, Chieri, Giaveno, Ivrea, Pinerolo, Alba, Bra, Mondovì, Saluzzo) potranno realizzare grazie a 162 milioni di euro stanziati sui fondi del PNRR 79 progetti di rigenerazione urbana, riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
Il Piemonte rispetto agli obiettivi dello sviluppo sostenibile SDGs occupava nel 2021 l’ottava posizione dopo la valle d’Aosta, il Trentino, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Veneto e la Lombardia.
Superare le barriere generazionali e di genere è un tema particolarmente critico
La percentuale di giovani 24-29 che non studiano e non lavorano è inferiore alla media italiana, ma più alta di altre regioni del nord. Si tratterebbe di dimezzare i valori attuali, dal 17% all’ 8.6.
Rispetto alla parità di genere gli ultimi dati Istat certificano che l’occupazione femminile si attesta con una distribuzione differenziata in alcune province al 57,8 % contro il 71,4% di quella maschile.
A parità di mansioni, inoltre, la retribuzione degli uomini è superiore del 10,7%. La sfida centrale riguarda la conciliazione e la condivisione dei tempi di vita e di lavoro e la qualità dell’impiego. Riguardo ai servizi per l’infanzia c’è un tasso di copertura del27% inferiore all’obiettivo del 33% stabilito dalla strategia Europa 2020.
Di rilievo, a sostegno di una occupazione femminile stabile e di una parità retributiva, è la legge n.11 del 19 maggio 2021. La normativa introduce il Registro regionale delle imprese virtuose in materia retributiva alle quali verrà riconosciuta una apposita “Certificazione di pari opportunità di lavoro in ordine alla parità retributiva tra i sessi e alla promozione delle pari opportunità di lavoro”.
Le imprese pubbliche e private piemontesi con meno di 100 dipendenti che assumeranno personale femminile, avranno uno sconto del 50% dell’Irap per tre anni e un migliore punteggio nella valutazione dei progetti presentati per i bandi regionali. La norma contiene alcune misure per contrastare l’abbandono lavorativo delle donne, in particolare il fenomeno delle dimissioni in bianco e il licenziamento delle donne nel periodo compreso tra il congedo di maternità obbligatorio e il primo triennio dopo il parto.
Scarsa è anche la rappresentanza politica nel consiglio regionale: 8 consigliere donne su 51 membri il 15,6% rispetto al 38,7% dell’Emilia Romagna. Sulla obbligatorietà della doppia preferenza sono state presentate quattro proposte di riforma della legge elettorale (Lega, PD, Luv e l’associazione TOXD)