Ogni anno sono decine di migliaia gli ettari di bosco che vengono bruciati per fare spazio ad altro, “uccidendo” l’habitat della fauna e della flora, spesso occorrono decenni per riformare quanto andato in fumo; sarebbe sufficiente interdire l’uso di detti terreni (edilizia, bracconaggio, pascoli) per cento anni affinché diminuisse drasticamente il numero dei roghi la cui maggioranza è dolosa.
Tutte le volte che avviene un incendio, gli organi d’informazione lo ascrivono a dei piromani, ignorando l’esatta accezione di tale termine o, pigramente ritengono che chiunque appicchi un incendio sia necessariamente un piromane.
Piromania è una parola composta dal prefisso greco pyro che significa fuoco e dal suffisso mania che è una psicosi che si può esprimere in diversi modi come lo sfogo di un impulso o di una tendenza abnorme nei confronti di un contenuto come per esempio la tossico-mania, la eroto-mania, la clepto-mania, la clasto-mania e così via.
La mania è il contrario della depressione difatti la psicosi maniaco-depressiva in altre parole disturbo bipolare è uno stato psichico in cui importanti alterazioni dell’umore di segno opposto si alternano.
In un certo senso la mania è anche una manifestazione opposta alla fobia, la paura ossessiva nei confronti dei più diversi contenuti ed è anch’essa lessicamente formata da un prefisso e da un suffisso, fobia, paura: piro-fobia, foto-fobia, claustro-fobia, agora-fobia, rupo-fobia etc.
È chiaro che chi appicca incendi per motivi lontani dalla psicopatologia, soprattutto se agiti per interessi personali, profitti economici o di prestigio, non può essere classificato piromane. Ci sono stati incendi causati da guardie forestali solo per essere poi i primi ad essere accorsi e venire elogiati per la loro prontezza.
Solo un impulso inconscio ed irresistibile ad appiccare incendi può essere classificato piromania, tutti gli altri sono solamente dei crimini e dico crimini perché purtroppo succede che causino vittime anche umane. Questi delitti sono agiti per trarne vantaggi personali, per divertimento o su commissione, quindi che si smetta di definire piromani soggetti che piromani non sono ma il più delle volte si tratta di delinquenti da condannare aspramente. I soggetti affetti da piromania, come tutti gli psicotici, andrebbero seriamente curati e tenuti sotto controllo.
Max Bonfanti, filosofo analista