Quando la mamma approva la droga

da | Ago 2, 2011 | Filosofando

 
Ho conosciuto una mamma che pur di difendere e giustificare la debolezza del proprio figlio affermava che “Oggi la droga è una cosa che prendono tutti i giovani”. Questo, se pur reale, è un esempio paradossale ma utile per riflettere sul mondo degli adulti e sul loro rapporto con i figli. Assistiamo da un po’ di anni a relazioni genitori-figli sempre più paritarie, frasi del tipo “Mia madre è come una sorella” nascondono una perdita del ruolo genitoriale e un conseguente scivolamento del genitore nei panni di un adolescente insicuro e bisognoso di aiuto. La droga diventa così un oggetto di consumo non più usato solamente dai giovani per lo sballo del sabato sera, ma che si insinua nel mondo adulto per aiutarlo a controllare insicurezze e timori. Uno fra tutti quello di invecchiare. Sappiamo ormai come la cocaina permetta buone prestazioni sia fisiche che mentali, essa sa regalare l’illusione di onnipotenza e, là dove la chirurgia estetica non basta, offre il sogno di eterna giovinezza. Non dobbiamo sottovalutare neppure il fenomeno moda. Spesso si parla di sequestri di cocaina, di spaccio e dell’uso che ne fanno i vip, tutto ciò mentre scorrono in televisione immagini in cui si mostra come si “sniffa”, questa pericolosa sostanza è ormai conosciuta e fa parte degli oggetti di consumo a cui ambire. Teniamo presente che l’immaturità di molti adulti spinge a consumare una sostanza con l’assurda presunzione di poter controllare la situazione, ma questa è una mera illusione che spesso si trascinano fin dalla giovinezza. E a questo punto si comprende come si possa arrivare facilmente ad approvare la droga, considerandola un oggetto come gli altri della quotidianità la si colloca nel “tutto è possibile”. Resta il fatto che ora il drogato non è più soltanto uno sbandato, ma può tranquillamente essere l’inquilino della porta accanto, il figlio della nostra amica o lei stessa. E allora se la mamma giunge ad approvare la droga non c’è più salvezza. Spesso donne e uomini in carriera sono spinti ad assumere sostanze stupefacenti per rispondere adeguatamente a richieste sempre più incalzanti. Concludo dando un dato che può far riflettere: l’uso di cocaina è antico, basti pensare che lo stesso Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, ne fece uno studio assumendo lui stesso la sostanza consigliandola anche agli amici.
 
Maria Giovanna Farina