Quando lui è l’unica possibilità della mia esistenza

da | Set 10, 2010 | Filosofando

Che cosa ci dà emozioni? Quale è l’oggetto delle emozioni? “È un oggetto che viene compreso come una possibilità. Una persona che amo che cosa è? È una possibilità della mia esistenza: se mi dice sì la mia esistenza può essere più ampia, più libera, si apre sul futuro, se mi dice no è il futuro che si chiude su di me”.
Questa è stata la risposta di Vincenzo Costa, docente di Filosofia Teoretica presso l’Università del Molise (
l’intervista integrale)

Una risposta ed una spiegazione che non lasciano spazio all’equivoco. L’uomo che amiamo è davvero una possibilità della nostra esistenza, una possibilità che ci può essere offerta o negata ed in base all’esito noi possiamo vivere bene o disperarci. Riflettendo su questo aspetto della nostra esperienza possiamo dedurre quanto il nostro equilibrio interiore sia in stretta dipendenza con la possibilità che l’altro ci concede: la nostra gioia o la nostra sofferenza dipendono da qualcun altro. Questa condizione ci appartiene fin dalla più tenera età quando la mamma assecondava con tempismo il nostro bisogno di essere nutriti o per varie ragioni ritardava la poppata: siamo sempre stati soggetti al volere altrui. Molte donne sono dipendenti dal volere di un uomo, lo sono al punto tale da annullare se stesse autorizzando l’altro ad essere l’unica possibilità: ed è qui che c’è una differenza sostanziale. Se un uomo è una possibilità della nostra esistenza significa che di possibilità ne possiamo incontrare altre e se lui si nega vuol dire che quella possibilità è vana, ma non che non ne esistono altre. Chi si chiude in un unica occasione sminuisce se stessa confinandosi in un mondo che non ha sbocchi sul futuro, si rassegna a credere che sia sempre l’altro a dover decidere. Concludiamo ricordando che la relazione tra emozione e possibilità ha un legame imprescindibile, per questa ragione se vogliamo salvare le capacità di emozionarci non dobbiamo mai scordare l’esistenza delle tante possibilità che a noi si sottraggono, ma di altrettante che a noi si prospettano. La consapevolezza di questa condizione ci mette al riparo da pericolose discese verso la perdita della giusta considerazione di noi stesse, una delle cause principali della perdita della gioia di vivere.

Maria Giovanna Farina