Quando un filosofo ti aiuta a “venire al mondo”

da | Ott 12, 2022 | Filosofando

 

Spesso non conosciamo le nostre risorse o diamo per scontato che alcune nostre idee siano banali e poco originali. Essere filosofi è soprattutto una forma mentale. Chi è laureato in filosofia è un dottore in filosofia senza necessariamente essere un filosofo, allo stesso tempo non è necessaria la laurea per esserlo. Non si può negare che ci sia una predisposizione (pare che il filosofo del ‘600 Renato Cartesio fosse apostrofato del padre mon philosophe, già in tenera etàper i suoi acuti ragionamenti), ma sono convinta che in ognuno di noi ci sia un lato filosofico da coltivare. Per far venire alla luce le nostre risorse è necessario un profondo e costante impegno nella loro ri-cerca. Ci sono casi in cui queste risorse siamo in grado di ripescarle da soli altre volte abbiamo bisogno di un aiuto, magari anche minimo ma indispensabile.
Quando non siamo capaci è perché, quasi sempre, non possediamo strumenti o li abbiamo ma non sappiamo come si utilizzano. Platone nel Teeteto fa dire a Socrate: “E’ manifesto che da me non hanno imparato nulla, ma di per se stessi hanno fatto e creato molte e belle scoperte”. Questo è il motivo per cui il filosofo ti aiuta a far nascere le idee non a creartele. Crearle sarebbe una contaminazione e non una nascita.
A volte è doloroso far nascere le idee proprio come partorire i bambini, Socrate continua “Quelli che si trovano insieme a me provano la stessa condizione delle donne che devono partorire; hanno le doglie, sono sommersi da disagio molto più di quelle. Questa mia arte è in grado di risvegliare ma anche di placare questo dolore“.
Perché proviamo dolore? Quando le idee, le risorse, che scopriamo dentro di noi sono troppo in disaccordo con ciò che abbiamo appreso durante la crescita. E allora avere una diversa opinione politica rispetto alla famiglia oppure preferire la carriera al posto del matrimonio può diventare pesante da sostenere. Diventa indispensabile cercare, e non negare, la causa del disagio per poterlo superare. E così il dolore del parto è superato e dimenticato.