Questione di genere, quante sono le donne tra i rifugiati in Italia

da | Ott 25, 2016 | Donne dal mondo

di Alessandro Lanni

 

La composizione dei flussi dipende dalla nazionalità. Quasi un terzo in Europa, il 10% in Italia. Il caso della Siria e il record delle ucraine nel nostro paese
Primo. Secondo i dati registrati dall’Unhcr, nel gennaio 2016 in Grecia sono arrivati finora circa 36mila rifugiati (nello stesso mese del 2015 erano 5500) e di questa massa di persone in fuga, più della metà (55% al 22 gennaio) sono donne (20%) e bambini (35%), minori che se suddivisi per genere portano la percentuale femminile almeno al 30/35%.

Secondo. Dopo la notizia delle violenze del 31 dicembre a Colonia c’è chi ha chiesto che per i rifugiati in arrivo in Europa ci fosse una selezione all’ingresso: stop a giovani maschi soli. IT_WomenAsylum_Circles

Si tratta di due aspetti di un’unica questione: la composizione di genere dei rifugiati. Ovvero quanti sono gli uomini e quante le donne che hanno fatto richiesta d’asilo nel 2015.

Nel periodo compreso tra il dicembre 2014 e il novembre 2015, l’Eurostat certifica che i richiedenti asilo in Europa sono stati 1.242.155 e tra essi ci sono 339.955 donne, ovvero una percentuale pari al 27% dell’intera popolazione dei rifugiati arrivati.

Molto più bassa la percentuale in Italia. I dati dicono che al 30 novembre 2015 coloro che hanno formalmente richiesto protezione sono 83.630 e tra questi solo 9.435 sono donne, pari all’11%.

Di queste quasi 10mila donne e bambine arrivate nel nostro paese negli ultimi dodici mesi, il numero più alto è rappresentato dalle nigeriane con 3.915 presenze che corrisponde al 21,9% dei migranti provenienti dal paese africano. Al secondo posto ci sono le donne ucraine che con 2.325 rappresentano la metà (49,7%) dei richiedenti asilo di Kiev in Italia.

Tra gli altri gruppi nazionali la distanza tra uomini e donne è abissale. Tra i pakistani arrivati nell’ultimo anno i maschi sono quasi 10mila pari al 98,6%, i profughi del Gambia 8.435 (98,9%), i senegalesi 6.395 (98,3%) e quelli del Bangladesh addirittura 6.170 uomini e solo 40 donne richiedenti asilo, pari allo 0,6%.

Interessante il caso dei siriani. Con l’apertura della “rotta balcanica” e il passaggio attraverso la Turchia hanno abbandonato l’Italia scegliendo la via a est per raggiungere la Germania. Rispetto ai quasi 40mila arrivati nel 2014, sono meno di 10mila gli arrivi nel 2015 e tra questi solo in pochi (480 domande totali) hanno chiesto asilo da noi. E tuttavia anche in questa piccola quota è ben rappresentata la percentuale di uomini e donne del flusso siriano complessivo.

Per capirci, confrontiamo i numeri assoluti di chi fugge da Damasco o Aleppo e arriva in Italia e in Germania. Tra i siriani arrivati in Germania nel 2015 il 31% è donna: 22.915 rispetto a 73.620 uomini. Tra quelli arrivati da noi è il 37,5% (ovvero 180 donne siriane).

In sintesi, cosa dicono questi numeri italiani? Che la composizione di genere dipende dalle nazionalità di provenienza, certo, e soprattutto dalle strategie migratorie che i cittadini dei singoli paesi mettono in pratica. Chi fugge dalla guerra in Siria, fugge con tutta la famiglia, perché il pericolo è per tutti. Chi fugge dal servizio militare, come i giovani Eritrei, scappa da solo, ed è quindi più facile che siano dei giovani uomini la maggior parte dei migranti.

da Open Migration