Introduzione al terzo festival delle Connessioni – “Traiettorie”
Ottomarzotuttol’anno, edizione 2025, a cura di Isa Maggi
Presidente Fondazione Gaia e di Sportello Donna, Coordinatrice
Nazionale Stati Generali Donne
“A volte mi chiedo se ci pensi anche tu” – una frase che cattura l’essenza stessa dell’esistenza umana come la concepiva Martin Heidegger. Il filosofo tedesco ci parla del Dasein, l’essere-nel-mondo che è sempre, intrinsecamente, in relazione con gli altri. Questa semplice domanda racchiude in sé tutta la complessità del nostro essere-con-gli- altri, la costante tensione tra la nostra individualità e il nostro bisogno di connessione. Un’idea che ci porta vicino al concetto sartriano dello “sguardo”. Per Jean-Paul Sartre infatti, l’altro non è semplicemente un oggetto nel nostro campo visivo, ma un elemento costitutivo della nostra coscienza e identità. Quando ci chiediamo se l’altro pensa a noi, ci stiamo in realtà confrontando con la nostra stessa esistenza come oggetti della coscienza altrui.
In un’epoca dominata dai social media, dove la connessione sembra essere sempre a portata di mano eppure spesso ci sentiamo più soli che mai, questa frase assume una risonanza particolare. Ci ricorda che, nonostante tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, l’incertezza riguardo ai pensieri e ai sentimenti dell’altro rimane una costante della condizione umana. Forse, come suggeriva Emmanuel Lévinas, è proprio questa incertezza, questo mistero dell’altro, a renderlo infinitamente prezioso e a chiamarci a una responsabilità etica nei suoi confronti.
L’obiettivo del Festival Connessioni è quella di offrire opportunità di partecipare a manifestazioni, prevalentemente culturali, in grado di migliorare il nostro benessere.
Ma di cosa parliamo quando facciamo riferimento alla cultura?
Abbiamo cercato di trovare una definizione condivisa dalla quale partire per utilizzare la cultura – le culture – non solo come strumento per raggiungere il benessere, ma anche come elemento fondante della persona e delle comunità a cui ciascuna appartiene.
La cultura è trasversale, riguarda tutte e tutti. è un concetto complesso che si riferisce all’insieme di conoscenze, credenze, valori, costumi, tradizioni, lingue, norme sociali, arte e istituzioni sviluppati da un gruppo di persone o da una società, oggi e nel corso del tempo. Rappresenta l’identità collettiva di una comunità e influenza il modo in cui i suoi membri vivono, pensano, comunicano e interagiscono tra loro e con l’ambiente.
La cultura è certamente un elemento legato alle tradizioni, alle espressioni artistiche che aiutano le persone a sentirsi parte di qualcosa di più grande – pensiamo alle festività, alla musica, all’arte e al teatro. Attraverso la cultura si manifesta il dissenso, si immaginano mondi alternativi, si affrontano le ingiustizie.
La cultura è ciò che si manifesta nelle sale da concerto, nei musei, nei teatri, nelle biblioteche, nella pura riproduzione e riproposta di opere già viste, lette o ascoltate. Ci ricorda delle nostre radici comuni, le rielabora, invitandoci a guardare al passato per ricalibrarci nel futuro.
Perché la cultura non è solo intrattenimento e nemmeno solo un mezzo di arricchimento personale. Essa è uno strumento potente per affrontare traumi, ripensare la società e ricostruire legami. La sfida è provare a capire se possiamo riconoscere che il benessere che dalla cultura deriva non è un traguardo individuale, ma collettivo, destinato a tutte e tutti, ma per davvero.
Questo è il fondamento del Festival. La cultura che crea benessere, sostegno, che cura.
Per tutti i giorni della settimana gli artisti e le artiste esporranno le loro opere e avvieranno il Progetto “Rea, Borgo degli Artisti”.
Dal 28 settembre al 5 ottobre vi invitiamo a partecipare agli eventi culturali che si svolgeranno a Villa Gaia presso il comune di Rea, in Oltrepò Pavese.
Il tema che ci ha accompagnato durante il 204 è stato “La Meraviglia”, il potere che ci permette di far vivere i sogni che vogliamo, di abbellire la quotidianità e di immaginare percorsi alternativi, vite diverse, nuovi mondi.
Il tema del 2025 è “Traiettorie” perché sentiamo la necessità di tracciare nuove rotte.
Il processo che stiamo intraprendendo è fondamentale per dare forma e sostanza alle nostre ambizioni. Ogni passo che compiamo è un’opportunità per consolidare le nostre idee e trasformarle in azioni tangibili. L’importanza delle discussioni stimolanti e delle letture ispirazionali non può essere sottovalutata: esse alimentano la nostra creatività e ci aiutano a rimanere motivati nel perseguire i nostri obiettivi.
La definizione di asset fondamentali ci permette di riconoscere le risorse, le competenze e le esperienze che già possediamo e che possiamo mettere in campo.
Fissare nuovi obiettivi, invece, è un modo per orientarci verso il futuro, per mantenere viva la nostra visione e per spingerci a superare i nostri limiti.
Identificare le direzioni da seguire è un esercizio di lucidità e strategia, che ci consente di tracciare un percorso chiaro e condiviso. In questo contesto, sviluppare strumenti concreti diventa essenziale: che si tratti di metodologie di lavoro, pratiche di collaborazione o strumenti di analisi, ogni elemento contribuisce a rendere il nostro impegno più efficace.
La nostra mappa è quindi un compendio di conoscenze, esperienze ed esperimenti che ci accompagnerà nei momenti di slancio e ci sosterrà quando il terreno si fa instabile. Essa rappresenta non solo una guida, ma anche un simbolo della nostra capacità di adattarci e di innovare, di affrontare le sfide e di celebrare i successi.
Il nostro lavoro insieme è un viaggio collettivo che richiede impegno, determinazione e un’apertura al cambiamento. Con la nostra mappa in mano, possiamo affrontare il futuro con fiducia, consapevoli che ogni passo, anche il più piccolo, ci avvicina al cambiamento che desideriamo realizzare, disegniamo nuove traiettorie. Continueremo a creare gemellaggi e connessioni. Tante donne d’impresa con le loro proposte!
Ed anche attività di creatività per grandi e piccoli.
Al centro la #bibliotecadigenere e la diffusione della cultura della parità.
La morale si svela per simboli. Il proibito è sacro. La trasgressione è un invito alla frequentazione col divino.
Letteratura e filosofia, religione e psicoanalisi, viaggi di sola andata per un risveglio nella meraviglia, tra intuizioni e mistero, con nuove traiettorie.
Favole e verità profonde, passe-partout per le porte segrete degli immaginari che danno senso e forma al reale.
Il 29 settembre ricordiamo Gaia, per i suoi 17 anni nella Luce
Prefazione alla terza edizione del Festival Connessioni
Maria Concetta Cassata, Presidente del CUG del Ministero della Cultura
Cari amici e amiche del Festival Connessioni,
è con grande piacere e profonda convinzione che introduco la terza edizione del nostro Festival, quest’anno ribattezzato “Traiettorie”. Questo nuovo titolo non è casuale, ma riflette in pieno la nostra volontà di esplorare percorsi inediti e connettere mondi che, troppo spesso, rimangono separati: quello dell’impresa e del lavoro, e quello della solidarietà, cultura e dell’arte.
Questo Festival è reso possibile dalla visione e dall’impegno di partner straordinari come la Fondazione Gaia e gli Stati Generali delle Donne, che con la loro coorganizzazione dimostrano la forza di un approccio inclusivo e trasversale. Oggi viviamo in un’epoca di profonda complessità. Non bastano più i vecchi modelli lineari per affrontare le sfide del nostro tempo. Servono visione, coraggio e la capacità di navigare
nell’incertezza. È proprio in questo scenario che l’integrazione tra l’economia e l’arte assume un’importanza senza precedenti. Non si tratta di una fusione superficiale, ma di un’alleanza strategica che ha il potenziale di generare nuove soluzioni e, soprattutto, nuove narrazioni.
Il Festival Connessioni, attraverso iniziative come l’Art Thinking Project, si pone come un laboratorio di idee e di pratiche che dimostrano come l’arte non sia un mero oggetto di consumo o un lusso elitario, ma un processo vivo e dinamico. Un processo capace di entrare nelle aziende, nei territori e nei luoghi della formazione per generare innovazione e benessere. L’artista, nel suo metodo di lavoro, non cerca la strada più
breve, ma esplora, sperimenta, accetta l’errore come parte del percorso. Questa mentalità è esattamente ciò di cui il mondo del lavoro ha bisogno per superare la rigidità e cogliere i segnali deboli che possono trasformarsi in grandi opportunità.
Il mio ruolo di Presidente del CUG del Ministero della Cultura, unitamente alla mia partecipazione al Comitato Scientifico della Biblioteca di Genere Villa Gaia, mi ha permesso di osservare da vicino come la valorizzazione del benessere e l’inclusione passino anche attraverso la promozione di una cultura del lavoro che sia meno competitiva e più collaborativa, meno rigida e più fluida. L’arte, in questo senso, diventa
uno strumento potentissimo per promuovere la diversità di pensiero e per costruire ponti tra le persone e le idee.
“Traiettorie” vuole quindi essere un invito a tracciare insieme nuove rotte, a uscire dai sentieri battuti e a esplorare l’ignoto. Che questo Festival sia un’esperienza trasformativa per tutti e tutte noi, un’occasione per immaginare un futuro in cui il lavoro non è solo fatica e profitto, ma anche espressione, creatività e crescita collettiva.
Buon Festival a tutti.
Prof.ssa Maria Concetta Cassata