Riflettendo a libro chiuso
Leggo sempre con piacere i libri di Maria Giovanna Farina, perché ha un modo di scrivere schietto chiaro e sa affrontare anche temi importanti in modo accessibile a tutti.
“Dialoghi con un ottimista” è un libro che lei mi ha raccontato prima ancora di pubblicarlo, quindi avevo un'immagine tutta mia di come sarebbe stato, di cosa avrei potuto aspettarmi.
Un libro facile, difficile?
Due studiosi che si confrontano o due amici che chiacchierano su vari temi?
Ora che l'ho letto posso dire che mi è apparso gradevole e promettente subito, fin dall'introduzione; procedendo nella lettura però mi sono accorta già dal primo capitolo che non era un libro così facile e immediato come immaginavo. Del resto la filosofia e la sociologia sono temi importanti e non si può pretendere di trovarseli lì, scodellati in modo tanto semplice.
Anche i temi trattati, gli argomenti, a volte sono leggiadri a volte ostici, a volte quotidiani a volte un poco più elevati. Anch'io che spesso mi ritrovo a leggere libri sostenuti, ho dovuto in qualche occasione tornare sui miei passi per rileggere e fissare un concetto che mi era sfuggito o non mi era parso subito chiaro. Si parla di vita e di morte, di rapporti di amore e gelosia, di politica e di Europa, ma si parla anche di vacanze, di marmellate, di sport.
C'è davvero di tutto un po' e Francesco Alberoni di fronte alla dottoressa Farina, si mette a nudo così profondamente, che il lettore si stupisce di tanta semplicità.
Alla fine della lettura posso dire che le mie aspettative sono state mantenute: Maria Giovanna e Alberoni sono apparsi come due amici che hanno cercato di chiacchierare anche sul quotidiano, in modo pacato, sereno, insegnandoci ogni volta qualche cosa. Insegnandoci soprattutto che la vita va vissuta e guardata davvero con ottimismo, perché è proprio con l'ottimismo e la serenità che gli eventi, che la vita pone sul nostro cammino, si possono risolvere.
Maria Giovanna ha la capacità di alleggerire ogni situazione (l'ho provato sulla mia pelle) e anche il farci conoscere questo personaggio, che tutti noi credo abbiamo ammirato, che tutti noi abbiamo letto e studiato nel nostro percorso attraverso i suoi scritti e i suoi manuali, è un grande regalo.
Francesco Alberoni qui appare non come l'intellettuale sopra le righe che potremmo immaginarci, vista la sua levatura, ma come uomo di grande cultura ed intelligenza, e proprio per questo un uomo che si mette anche al servizio degli altri. Il modo scanzonato di Maria Giovanna, a volte ce lo propone come un bambino che fa i capricci, fa il prezioso e parlando gioca con scherzi di parole, ma molte cose si imparano in questa lettura. Quanti eventi che i due protagonisti ci hanno regalato abbiamo potuto calare, dopo averli letti, nella nostra vita…
Ottimismo quindi e sguardo alto e fiero, incontro alla vita.
Giuliana Pedroli, giornalista ©Riproduzione riservata