di Elisabetta Righi Iwanejko
1° APRILE 2017 UN GRANDE GIORNO NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO PER LA PRIMA VOLTA DUE DONNE INSIEME SALGONO ALLA SUPREMA MAGISTRATURA
“…È un momento di gioia immensa, che racchiude un pensiero commosso verso le tante donne sammarinesi e i tanti cittadini che hanno favorito non solo una legislazione innovativa e al passo coi tempi, ma un vero e proprio cambio di passo a livello culturale, politico e sociale; a costoro e alle tante donne che non sono più con noi, va la nostra infinita riconoscenza e l’omaggio per questo straordinario traguardo di civiltà…”
Ci sono state dal 1981 altre donne Capitano Reggente, poche, ma mai una coppia. E’ un traguardo che si realizza dall’alto valore simbolico e civile sulla strada della parità dei diritti. Una strada lunga e faticosa, perchè i diritti sono acquisiti, non sono dati “per natura”. Sono il frutto di lotte, di sacrifici e di impegno di molte generazioni. E si possono perdere.
Negli anni ’50, nell’antica Terra della Libertà, la strada per la parità ha visto la lotta per la conquista del diritto di voto, è continuata con la lunga battaglia per il diritto al mantenimento della cittadinanza in caso di matrimonio con cittadino estero e poi per il diritto delle madri sammarinesi a trasmettere la propria cittadinanza ai figli. Si deve alla determinazione e all’impegno delle donne sammarinesi, il diritto al lavoro fuori casa e alla parità retributiva. Al grande contributo delle donne sammarinesi va il merito di conquiste civili quali il diritto di famiglia nel 1986 che sancisce la potestà di entrambi i genitori sui figli minori e la possibilità del divorzio. Anche sul piano della realizzazione degli asili nido, delle mense, della scuola a tempo pieno, dei servizi per i disabili, per gli anziani, va riconosciuta la nostra tenacia con la quale poi abbiamo raggiunto ruoli nelle istituzioni e nella società. Sono certa che questa giornata di festa per la prima Reggenza “rosa” sia testimonianza di “un cambio di passo” necessario non più rinviabile anche in altri settori del nostro sistema Paese!
C’è ancora tanto lavoro da fare per modificare mentalità, abitudini e cultura per indurre gli uomini ad abbandonare vecchi pregiudizi e pretese superiorità e per far sì che le stesse donne siano più solidali fra loro per il raggiungimento di comuni obiettivi.
Far crescere la fiducia in noi stesse e alimentare un nuovo spirito di collaborazione è possibile. In noi si coniugano senso del dovere, profusione di impegno nel lavoro e nella famiglia, scarsa simpatia verso la corsa al potere, ottimizzazione di tempo e risorse. Ma anche ostinazione, risolutezza, audacia, temperamento, spirito d’avventura. Le finalità che noi donne abbiamo sempre perseguito e che hanno sempre caratterizzato le nostre diverse iniziative, sono state quelle di impegnarci per migliorare la società in cui viviamo, incentivando la nostra fiducia nella nostra forza.
Elisabetta Righi Iwanejko
Nelle foto: S.E. MIMMA ZAVOLI I° , S.E. VANESSA D’AMBROSIO I°